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Cronaca

La notizia confermata dall'avvocato Stefano Savi. Dopo il governatore potrebbe tornare in libertà e decidere se dimettersi dal suo incarico di presidente della Regione come richiesto dalle opposizioni
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di Michele Varì
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GENOVA - Sarà interrogato dopodomani, giovedì 23 maggio, il presidente della Regione Toti, arrestato il sette maggio per il reato di corruzione e ora ai domiciliari nella sua casa spezzina di Ameglia.

La notizia, trapelata dalla procura, è confermata dal suo avvocato Stefano Savi. A svolgere l'interrogatorio in procura saranno i due sostituti procuratori Luca Monteverde e Federico Manotti.

Dopo avere rifiutato di parlare nell'interrogatorio di garanzia per avere il tempo di esaminare la montagna di carte dell'indagine per cui è stato arrestato, Giovanni Toti doveva essere sentito lunedì 27 maggio. Poi la data, a causa di precedenti impegni delle parti, rischiava di slittare al primo giugno. Troppo lontano nel tempo. Così si è deciso di anticiparla.

Fra i motivi che hanno influito nella decisione di sentire prima il governatore anche il minor carico di lavoro degli inquirenti visto che c'è stato un solo ricorso al riesame fra le persone indagate con restrizioni.

L'interrogatorio del governatore con il passare dei giorni rischiava di diventare un caso politico perché legato al suo probabile ritorno in libertà e alla sua possibilità di incontrare i partiti che sorreggono la sua coalizione e decidere così se dimettersi, come chiede a gran voce l'opposizione. Dimissioni che significherebbero la fine della sua giunta regionale ed elezioni anticipate.

La tesi difensiva del governatore, anticipata dal suo legale, è che non ha mai corrotto nessun e che tutti i denari ricevuti sono tracciati e utilizzati per attività politiche e mai a fini personali.

La maxi inchiesta sulla corruzione che ha portato agli arresti Toti ha fatto finire in galera l'ex presidente del porto Signorini, ai domiciliari il capo di gabinetto di via Fieschi Cozzani e ai domiciliari l'imprenditore portuale Aldo Spinelli.

Nei prossimi giorni i magistrati ascolteranno anche il patron di Msc Gianluigi Aponte e il sindaco di Genova Bucci, entrambi non indagati, che dovranno spiegare i contorni di alcune intercettazioni con alcune delle persone sotto inchiesta.

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