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Cronaca

Lo scontro fra gli ospiti della struttura di accoglienza e alcuni ragazzi del posto ha innescato la protesta degli abitanti contro il centro per stranieri non accompagnati. Almeno cinque denunce
1 minuto e 55 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA - E' stata una rissa con spranghe tra ragazzini del centro di accoglienza contro alcuni giovani del posto a fare salire la tensione ieri pomeriggio a San Desiderio. Dopo questo scontro molto violento, con tanto di denunce della polizia e feriti, è scattata la mobilitazione degli abitanti del paese che sono scesi in piazza per due ore per chiedere la chiusura della struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati gestita dal consorzio Kcs.

Tutto sarebbe innescato da un ragazzino di San Desiderio
che sarebbe andato davanti al centro per invitare i minori stranieri a non disturbare, con tanto di un suo video che dimostrerebbe la veridicità delle sue affermazioni.

Da lì la situazione è trascesa, con un gruppo di cinque ragazzi magrebini,
tunisini e egiziani, scesi in strada con le spranghe, davanti a loro alcuni giovani del posto anche loro con bastoni in mano.

Lo scontro è durato poco grazie all'arrivo degli agenti
che poi hanno identificato alcuni stranieri e anche alcuni italiani. I ragazzi stranieri saranno trasferiti in altre strutture. Uno invece è stato allontanato perché si è scoperto essere un maggiorenne senza diritto a soggiornare lì.


Dopo questi scontri decine di abitanti,
molti dei quali riuniti in un comitato, hanno effettuato un presidio di un paio di ore davanti alla struttura per dire basta al centro per minori e denunciare gli scarsi controlli delle forze di polizia, "che erano stati promessi dal Comune di Genova, dall'assessore ai servizio sociali Rosso e l'assessore alla Sicurezza Gambino" lamentano gli abitanti del comitato.

La situazione è tornata tranquilla solo in serata.


A dire dei residenti le segnalazioni di molestie o di aggressioni anche solo verbali da parte dei minori
sono molte, come conferma il portavoce del comitato Giacomo Sciacca, "ci era stato detto che il centro sarebbe rimasto aperto pochi mesi per dare una risposta a un'emergenza, ma da allora sono passati due anni".

L'anno passato dopo la rivolta con blocco stradale degli abitanti avvenuta ad agosto era stata decisa la chiusura dell'ex residenza Serenella,
una delle due strutture, la più decentrata, poi sbarrata dallo scorso aprile.
Ma neanche dopo questo cambiamento a San Desiderio la situazione è tornata sotto controllo, tanto da sfociare in altri disordini e nella violenta maxi rissa tra minori e nel presidio di protesta degli abitanti di ieri pomeriggio.
"San Desiderio ora è una polveriera" avvertono alcuni abitanti.

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