GENOVA - I giudici del tribunale del Riesame si sono riservato sull'appello presentato dalla pm Patrizia Petruzziello contro il rigetto della richiesta di arresto per Fortunato Verduci. L'uomo, carrozziere di 65 anni, è accusato di essere l'autore dell'omicidio di Luigia Borrelli, la prostituta uccisa 29 anni fa a Genova nel basso di vico Indoratori nel centro storico dove riceveva i clienti.
La decisione arriverà entro il 23 ottobre. Il giudice per le indagini preliminari Alberto Lippini aveva respinto la richiesta della procura spiegando, in estrema sintesi, che in quasi 30 anni una persona cambia. Aveva però sottolineato che gli indizi a suo carico sono "gravi e univoci". Nei giorni scorsi la pm ha depositato un supplemento di consulenza, firmata dallo psichiatra Pietro Pietrini e dallo psicologo forense Marcello Garofano.
Nel documento i due specialisti spiegano che il carattere di una persona si forma nell'età del giovane adulto e quindi difficilmente col passare degli anni ci può essere un miglioramento ma semmai un peggioramento.
All'udienza la pm ha sottolineato come Verduci sia ancora oggi un ludopatico, con debiti di gioco per i quali ancora di recente ha impegnato oggetti di valore e chiesto prestiti ai familiari e che proprio questa sua dipendenza potrebbe portarlo a commettere nuovi delitti.
I difensori del carrozziere, gli avvocati di Verduci Nicola Scodnik e Giovanni Ricco, hanno depositato la busta paga dell'uomo per dimostrare che i debiti non hanno portato al pignoramento dello stipendio e che i pegni sono stati nel tempo tutti restituiti. A incastrarlo, però, il Dna che combacia perfettamente. Per questo la linea difensiva del carrozziere appare già delineata e obbligata: rifare gli esami genetici sui reperti alla presenza anche di un consulente del tribunale e dell'indagato.