Ventimiglia - "Militari e crocerossine, a Ventimiglia, non bastano. I militari sgomberano le Gianchette e i migranti si accoltellano davanti agli uffici della polizia di frontiera, in pieno centro e in pieno giorno." E' il commento di Sergio Scibilia, presidente Confesercenti della città do confine. Nel frattempo
commercianti e residenti , impotenti, invocano una soluzione senza nascondere rabbia e paura.
Da una lato la linea durissima della Prefettura di Imperia fatta di sgomberi e aumenti dei presidi, dall'altro l’evidenza dell’impossibilità di gestire la situazione. L’unica certezza è il caro prezzo che i ventimigliesi sono costretti a pagare a causa di normative ben poco chiare e di soluzioni che tardano ad arrivare.
Alla certezza si aggiunge però l’interrogativo sul quei migranti che, una volta raggiunte le coste italiane determinati a non volere regolarizzare la loro posizione sul territorio, raggiungono comunque Ventimiglia, molto spesso a bordo di treni.
Altri spunti di riflessione arrivano anche dalla Magistratura. Per i colpevoli dell’accoltellamento di ieri nella città di confine, ad esempio, il giudice ha disposto la pena di un anno per lesioni personali aggravate. Pena sospesa perché si stanno preparando le procedure di espulsione ed ecco che i più si chiedono " E nel frattempo? "