"Fares ha sbagliato, non si usa mai il coltello, per questo per prima cosa chiedo scusa al capotreno e di perdonare quanto ha fatto quel ragazzo che per nessun motivo doveva arrivare a usare un coltello".
Lo dice con un filo di voce a Primocanale la mamma della quindicenne che era in compagnia del fidanzato egiziano arrestato per l'aggressione al capotreno avvenuto lunedì scorso nella stazione di Rivarolo: anche ragazza è stata denunciata, per avere aggredito a calci e avere ingiuriato e sputato contro ferroviere.
L'amarezza della mamma della minore
Incontriamo la donna nella sua casa, in un palazzo popolare nell'entroterra di Genova: un'abitazione assai modesta di una famiglia, lei, la figlia e un l'atro figlio di 14 anni, che va avanti con molta fatica con mille euro al mese che lei porta a casa facendo la badante.
"Mia figlia è molto scossa e in questi giorni non se la sente di andare a scuola a Genova, ha ricevuto tante minacce sui social, lo stesso è successo anche al fratello di 14 anni, offeso su TikTock".
Una badante con una vita complicata
Nata ad Arenzano, con un papà tedesco, la donna, una sessantenne con il viso stanco, è separata dal marito marocchino troppo violento e geloso, che adesso non può nemmeno avvicinarsi a lei e alla sua casa. "Prima aveva il braccialetto, ora non più, la mia vita è stata sempre molto dura e piena di problemi" taglia corto, come se non avesse più voglia di ricordare i momenti bui della sua esistenza.
Sino a ieri Fares dormiva in un alloggio abusivo
Poi torna a parlare dell'egiziano arrestato:
"Fares a Genova non ha familiari, è arrivato in Italia con un barcone e sino a pochi mesi viveva in una casa occupata al Cep, dove pagava cento euro ad un abusivo per un posto letto, è un bravo ragazzo e per me è come un figlio adottivo. Dice che vorrebbe trovare un lavoro per aiutare i genitori in Egitto, per inviargli dei soldi, per questo ho fatto la domanda per fargli avere la residenza nella nostra casa, così potrà lavorare in regola nella barberia dove va ogni tanto a fare due ore, anche lì gli vogliono bene, perché lavorare gli piace, ha imparato a fare il barbiere nel suo Paese".
"A Rivarolo è stato provocato"
Poi la donna svela la versione dell'aggressione riferita dalla figlia: "Mi ha detto che lunedì su quel regionale c'era tanta gente, ma il capotreno è andato dritto da loro.
Quando gli hanno detto che erano senza biglietto, lui invece di capire che erano due ragazzi senza un soldo in tasca si è impuntato, ha tirato il freno di emergenza per farli scendere a Rivarolo, per questo gli altri viaggiatori si sono infuriati con loro. Lì il ferroviere visto che non riusciva a dargli una multa una volta sceso dal treno ha sfidato Fares, e ha tirato fuori il manganello dicendogli più volte "sei un codardo, un coniglio", ha continuato a gridare pure quando lui stava andando via. E' stato allora che Fares ha preso il coltello e l'ha colpito, mia figlia mi ha detto che però prima c'era stato un contatto, il capotreno lo aveva colpito, proprio alla spalle dove lui ha una cicatrice. Ma ripeto questo non cambia niente: Fares ha sbagliato e noi chiediamo scusa al ferroviere e alla sua famiglia per quanto accaduto".
Una coppia braccata da una gang
Quando le si fa notare che la ragazza aveva una bomboletta spray al peperoncino nella borsa e Fares un coltello, la donna non si meraviglia: "Mi hanno spiegato che girano armati perché una banda di egiziani, quelli sì veri delinquenti, che gravitano alla Fiumara, gli danno la caccia per vendicarsi del fatto che mia figlia la scorsa estate dopo avere subito la rapina di due collanine li ha denunciati e ne ha fatto arrestare uno dai carabinieri di Arenzano. Per questo Fares quando è libero l'accompagna e la va a prendere davanti alla scuola. La "scorta" perchè ha paura che possa venire aggredita. Ecco perchè questi due ragazzi girano armati, perchè hanno paura".
La figlia che è al fianco e annuisce e interviene: "Quei ragazzi sono davvero pericolosi, sono tutti armati" e precisa: "Ma il mio spray al peperoncino ormai è vuoto perchè ho dovuto usarlo mesi fa a Milano, dove ero andato con Fares. Un uomo quando lui si era allontanato, si era avvicinato e mi aveva importunato...".
Parla anche il fratellino di quindici anni, che come la sorella sembra molto più grande e maturo della sua età, interviene per difendere Fares dicendo che in casa è sempre molto educato e fa anche i lavori domestici per aiutare la mamma.
Non lo abbandonerà al suo destino
La donna, a conferma che non abbandonerà Fares al suo destino, chiede al cronista come si può fare avere dei vestiti puliti e qualche soldo al ragazzo nel carcere di Marassi: "Lo voglio aiutare perché lui in Italia non ha nessuno".