Il coragggioso salvataggio di un cinquantenne che voleva lanciarsi dal ponte Monumentale di via XX Settembre non solo ha strappato un applauso a tutti coloro che hanno visto in azione dal vivo l'"eroe", un ragazzo egiziano che ha messo in salvo un cinquantenne che voleva togliersi la vita, ma è un intreccio di storie e di vite diverse.
I malesseri di Flash che corre invece di camminare
La prima è quella dell'aspirante suicida, in cura da anni per alcuni disturbi psichiatrici, chiamato Flash nel centro storico perché invece di camminare ama correre e poi noto per altre stranezze come barattare ogni cosa che possiede.
L'uomo in crisi per la casa "è senza sanitari"
Lui l'altra sera sarebbe andato in crisi, come raccontato da alcuni volontari della Caritas che lo assistono, per le condizioni, a suo dire, fatiscenti della sua casa popolare a Quarto Alta. "Mancano i sanitari e tante altre cose", ha detto Flash pare sfinito da tante situazioni della sua vita andate a male.
Il migrante coraggioso
L'altra storia è quella di Abdelmeguit Hesham, l'eroe. Lui, arrivato in Italia da minore non accompagnato, camminando per mesi lungo la rotta dei Balcani, ora fa il ponteggiatore a Genova e ha un regolare contratto. Alla vista di quel disperato in bilico sul Monumentale non ci ha pensato neppure un attimo: "Ho agito d'istinto sennò quell'uomo sarebbe morto" racconta ora il ragazzo, che vive a Marassi ed è venuto in Italia a cercare fortuna perchè in Egitto non vedeva nessuno spiraglio per il suo futuro
La commozione del libraio testimone
L'ultima storia, questa solo sfiorata, ma significativa è quella di Roberto Rimondi, il popolare e storico libraio del chiosco sotto il Ponte, testimone oculare del salvataggio e capace, di commuoversi per l'istintivo altruismo e il coraggio di quel del ragazzo, "è stato lesto come un gatto, per me è un eroe, un vero eroe".