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Cronaca

Don Rito: "Oggi salutiamo una mamma speciale"
1 minuto e 42 secondi di lettura
di Alessandra Boero
La corona di rose donata dall'anziana madre

Un centinaio tra parenti, amici, forze dell'ordine, rappresentanti dell'amministrazione comunale le persone che questa mattina hanno voluto dare l'ultimo saluto a Rosa Tripodi, 69 anni, la mamma di Antonella Multari, la giovane donna uccisa da oltre 40 coltellate il 10 agosto 2007 nel centro di Sanremo da Luca Delfino. "Oggi salutiamo una donna speciale" ha detto don Rito, evidentemente commosso davanti al feretro omaggiato da una corona di rose da parte dell'anziana madre. Rosa, una donna forte che ha passato gli ultimi anni della sua vita avvolta dal terrore e provata da una malattia che si è aggravata negli ultimi tempi. È mancata all'ospedale di Sanremo, non aveva paura della morte, aveva paura che a ucciderla sarebbe stato Luca Delfino.

Rosa Tripodi su Luca Delfino

"Quanto tornerà libero, a meno che non riesca a scappare da dove è rinchiuso, verrà a cercarmi e mi ucciderà. Me lo aveva promesso. Ho paura di lui. È cattivo, un essere spregevole, un manipolatore". Ad accompagnarla nel suo ultimo viaggio, anche l'avvocato Marco Bosio, testimone oculare di una sofferenza atroce, mai superata. In chiesa, nello sguardo dei molti presenti si leggeva la speranza, la convinzione che Rosa stia finalmente riabbracciando Antonella e il marito Rocco. 

Il ricordo della donna

Una donna che difficilmente verrà dimenticata non fosse per quegli occhietti chiari, rimpiccioliti dal dolore ma lucidi. Uno sguardo che pretendeva risposte per tutte le vittime di femminicidio. Grazie anche a Rosa, venne approvata la legge sullo stalking ma secondo lei serviva a poco, se non a nulla. Era affezionata ad alcuni giornalisti, li ringraziava spesso  perché non si erano dimenticati di lei, di Antonella e del suo immenso dolore. Non aveva paura a ricordare e parlare degli ultimi mesi di vita di Antonella, gli agguati di Delfino sotto casa, le minacce, le telefonate. Ricordava tutto nei dettagli: dalla collanina al coltello. Volutamente usava il presente "Lei è sempre con me, la sento e riconosco il suo profumo".  

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