Vai all'articolo sul sito completo

Cronaca

Grande attesa e una dozzina di emittenti accreditate per giovedì mattina quando, dopo 29 anni, nell'aula magna prenderà il via il processo ad Anna Lucia Cecere, la donna accusata dell'omicidio di Nada. La madre della vittima: "Spero sia fatta giustizia"
1 minuto e 28 secondi di lettura
di Michele Varì

Meno due. E' partito il conto alla rovescia per il processo atteso da quasi trent'anni sul cold case dell'omicidio di Nada Cella. Alle 9 di giovedì mattino, 6 febbraio, l'attenzione dei media di tutta Italia sarà convogliata nell'aula magna del tribunale di Genova per l'avvio del processo per il delitto della segretaria di 24 anni massacrata il 6 maggio del 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco di via Marsala nel centro di Chiavari.

Attesa confermata dalle numerose richieste di troupe televisive e giornalisti per effettuare riprese o fotografie

Un processo che è già una vittoria per la famiglia della vittima, come conferma a Primocanale Silvana Smaniotto (nella foto con una delle due nipoti), l'anziana mamma di Nada, che aggiunge: Spero sia fatta giustiziaperò per motivi di salute non sarà in tribunale. Potrebbe arrivare invece da Milano la figlia maggiore Daniela.

Alla sbarra per il delitto c'è Anna Lucia Cecere, che per il pm Dotto avrebbe ucciso Nada con una pinzatrice perché si frapponeva al suo progetto di accasarsi con Soracco e lavorare nello studio: contro di lei i bottoni sequestrati nel 96 nella sua abitazione, uguali a quello sporco di sangue trovato nello studio, e poi alcuni testimoni che l'avrebbero vista uscire dal palazzo la mattina del delitto.

Gli altri imputati sono il commercialista e la madre, Marisa Bacchioni: i due avrebbero mentito al pm nascondendo sul reale rapporto fra Soracco e Cecere: la donna, che ora vive Boves, a Cuneo, indagata e archiviata in pochi giorni già nel '96 e stata riscritta di sul registro dagli inquirenti nel 2021 grazie alla criminologa Antonella Delfino Pesce che studiano le carte ha fatto riaprire il caso scoprendo dei bottoni trovati allora dai carabinieri in casa della donna, un particolare che il magistrato Filippo Gebbia non aveva però mai riferito ai poliziotti titolari dell'indagine.

ARTICOLI CORRELATI

Venerdì 31 Gennaio 2025

Processo Nada Cella, l'alibi di Cecere: "Ero a lavoro, ecco il contratto"

Al processo i legali dell'imputata esibiranno anche i tabulati dell'Inps per ribadire che l'imputata all'ora del delitto faceva le pulizie in una casa di Santa Margherita. Ma il dentista per cui lavorava non ricorda nulla
Venerdì 31 Gennaio 2025

Processo omicidio Cella, un teste per smontare il movente

L'avvocato Vernazza, legale del commercialista, cita una giovane scambiata per Cecere, questo avvallerebbe che il rapporto fra Soracco e l'imputata era superficiale e lei non aveva interesse a uccidere la segretaria. Ma l'accusa è pronta a controbattere