Ha ingerito una maxi dose di farmaci per cercare di morire, prima di farlo ha avvisato un amico con un messaggio, "mi sento sola, non ho mai nessuno con cui parlare...". Poi ha spento il cellulare e non ha più risposto. L'amico preoccupato perché non riusciva a contattala ha avvertito il numero unico del 112: nella casa sono stati inviati gli operatori del 118, i vigili del fuoco, che hanno aperto la porta chiusa dall'interno, e i carabinieri del nucleo radiomobile.
Convinta a farsi trasportare in ospedale
Sono stari proprio i militari a dialogare a lungo con la donna, una quarantacinquenne abitante a Castelletto, e a convincerla a seguire i medici che l'hanno poi trasferita al pronto soccorso dell'ospedale Galliera.
"La mia vita non ha senso..."
La quarantenne inizialmente non voleva andare con gli operatori del 118: "La mia vita non ha senso, sono sempre sola" ha ripetuto avvilita, triste.
I militari, come i medici e gli infermieri, ma anche i vigili del fuoco, hanno capito il suo dramma e le hanno parlato, sono stati lì ad ascoltarla, sino a quando lei, distratta e riscaldata da quei dialoghi, è sembrata riprendersi, alleggerirsi del peso della solitudine, e alla fine ha accettato il trasferimento all'ospedale: dove è stata seguita dalla pattuglia dell'arma dei carabinieri, per farle compagnia, per farle capire che non era sola e che quando avvertiva il peso di non avere nessuno con cui parlare poteva contare su di loro. Una vicinanza che ha forse restituito un po' di fiducia alla donna, che ha anche problemi economici visto che vive una camera affittata in un appartamento condiviso, una casa però in quel momento senza nessun altro inquilino.
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