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Cronaca

Solo ieri altre due aggressioni. La denuncia del sindacato di polizia penitenziaria: "Carceri piene, serve maggior sicurezza"
59 secondi di lettura
di E. P.
Il carcere di Marassi, a Genova, visto dall'alto

Il bilancio è di quattro agenti della polizia penitenziaria feriti, aggrediti da un detenuto all'interno del carcere di Marassi. Per loro la prognosi è di tre giorni. I fatti si aggiungono ad altre due violenze registrate nella giornata di sabato, vigilia di Pasqua. 

Attira l'agente in bagno con una trappola

Il protagonista è un detenuto maghrebino, peraltro malato e sottoposto a dialisi, che ha attirato gli agenti della penitenziaria nell'area delle docce, dove ha dato fuoco a una coperta. Per verificare da dove provenisse il fumo, un agente è intervenuto e si è così trovato davanti all'uomo che, andato in escandescenza, lo ha aggredito, dopo averlo intrappolato nel vano docce. In suo soccorso sono intervenuti altri tre agenti, che si sono scontrati a loro volta con il detenuto, rimanendo feriti. “Serve un concreto cambio di passo, è già troppo tardi. Urge deflazionare la densità detentiva, a Marassi sono più di 700, e potenziare compiutamente gli organici periferici della Polizia penitenziaria, garantire l’assistenza sanitaria e avviare riforme di sistema”, commenta  Fabio Pagani, Segretario Regionale UIL Polizia Penitenziaria. 

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