Cronaca

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Nella novella, forse scritta dal pm poeta Terrile, il ponte è una scala a pioli che nessuno cambia nonostante avessero trovato tarli in due pioli perché si erano affidati a un'inaffidabile maga, ossia le prove riflettometriche. Udienze sino a Pasqua 2026
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di Michele Varì

Per esemplificare cosa c'è scritto nelle 5700 pagine della maxi memoria presentata oggi i Pm dell'accusa al processo per la tragedia del Morandi hanno allegato, come chiosa all'ultima pagina, un racconto che si ipotizza possa essere stato scritto dal pm "poeta" Massimo Terrile.

La novella parla di un datore di lavoro che nonostante avesse scoperto grazie a un falegname che la scala di legno ricevuta da un altro datore di lavoro e usata dai suoi operai avesse due pioli danneggiati dai tarli non controlla il terzo piolo provocando così la caduto di un operaio. A contribuire all'infortunio, si legge nel racconto, anche il fatto che il datore di lavoro invece di effettuare delle verifiche sui restanti pioli si consulta con una maga (la "maga riflettometrica"), risultata poi in affidabile, ossia le prove riflettometriche a impulsi elettrici utilizzate da Autostrade per l'Italia e da Spea per controllare il viadotto, che per i pm e i periti del tribunale erano inaffidabili.

La storiella si conclude con due domande: è innocente il datore di lavoro? O doveva forse comprare una scala nuova?

Nella maxi memoria dei magistrati, divisa in sei parti, ci sono condensati tutti i motivi per cui per l'accusa ritiene che i 58 imputati sono colpevoli del crollo del viadotto e della morte delle 43 vittime.

Nell'udienza di oggi i giudici hanno reso noto il calendario del proseguo del processo: il presidente del collegio Lepri ha calendarizzato udienze sino alla Pasqua del prossimo anno, "ma - ha aggiunto - noi siamo pessimisti e speriamo di concludere prima".

Ora il processo si ferma sino al 16 giugno quando inizierà la requisitoria del pm che andrà avanti sino al 23 luglio, per poi riprendere dal 15 settembre, alla ripresa dopo la pausa estiva. Quindi la parola passerà alle parti civili e, dopo um mese di pausa, parleranno gli avvocati difensori, fase che durerà dai due o tre mesi.

Nell'udienza di oggi anche un velo di tristezza quando l'avvocato Massimo Ceresa Gastaldo ha comunicato la morte del proprio assistito Massimiliano Giacobbi, 51 anni, dirigente della divisione esercizio e nuove attività Spea, deceduto in seguito a una malattia.


I giudici del collegio per motivi organizzativi, visto che dovranno chiederne la traduzione dagli istituti di pena, hanno chiesto di sapere se i cinque imputati finiti a metà aprile in galera per la tragedia del bus di Avellino - Castellucci, Berti, Mollo, Spadavecchia e Renzi - hanno intenzione di presenziare alle udienze.
Il principale imputato, Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, si è appreso oggi, è stato trasferito dal carcere milanese di Bollate all'istituto penitenziario di Roma.
E' probabile, come hanno riferito i rispettivi legali, che gli imputati chiederanno di poter assistere all'udienza da remoto, con un collegamento on line.

 

In aggiornamento

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Lunedì 28 Aprile 2025

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