GENOVA - "Tutti i nostri studenti lavorano, dall'insegnamento al sound designing, alla produzione di concerti, alla programmazione, alla composizione e all'advertising", spiega Eric Maestri che nella nuova sede all'interno di Palazzo Senarega insegna composizione elettroacustica per il Conservatorio Niccolò Paganini di Genova. Una scuola attiva da oltre 15 anni e che da qualche mese si è trasferita in pieno centro storico, ma dove i ragazzi e non solo possono crescere musicalmente e professionalmente.
"È importante però sottolineare che questa possibilità professionale non è data su un piatto d'argento, bisogna costruirsela e lavorare tanto"
E sono determinati gli studenti della scuola che, oltre alla musica, devono conoscere bene anche scienza e informatica. "Per creare nuovi suoni è necessario conoscere che cosa sia un suono, la sua frequenza, l'andamento dell'onda", commenta Sylviane Sapir, docente di informatica musicale. "Qui insegniamo anche come funzionano gli apparati necessari, dal mixer ai cavi, fino ai software che possiamo usare per comporre brani e fare sintesi digitale del suono".
Scienza e impresa in Liguria: ecco la puntata "Musica e tecnologia" - GUARDALA QUI
Ma la storia di musica elettronica parte da lontano e ha ormai quasi un secolo alle sue spalle. Nella puntata di Scienza e impresa, il format realizzato grazie alla collaborazione tra Camera di Commercio di Genova e l’Università di Genova, si è scelto di approfondire il tema "Musica e tecnologia" e a proposito della musica elettronica si è discusso di come sempre più in futuro saranno i computer i veri e propri strumenti musicali. Forse anche per questo giovanissimi che avevano iniziato il loro percorso in Conservatorio con flauto o chitarra o pianoforte hanno deciso di intraprendere un nuovo percorso. "Io ho capito che il flauto non era la mia strada e per curiosità ho deciso di cambiare strada: spero presto di poter insegnare", racconta Chiara, spiegando come ci sia un test di selezione per poter accedere ai corsi di musica elettronica. E Nicolò, suo 'collega', invece commenta: "Ho deciso di fare questa esperienza per dare voce ad una mia vena artistica e che attraverso la composizione potrà essere espressa appieno".