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Cultura e spettacolo

Piace il Medioevo ai genovesi: pienone alla Società di Letture e Conversazioni Scientifiche di Palazzo Ducale per l'incontro con il professore della Sapienza Antonio Musarra, segno della curiosità per la storia della città
2 minuti e 24 secondi di lettura
di Silvia Isola
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GENOVA - Oggi, affacciandoci sul Centro Storico di Genova vediamo soltanto due torri, Grimaldina ed Embriaci: nel Medioevo ve n'erano almeno 80, forse anche un centinaio. Una sorta di San Gimignano ligure che nel tempo si è trasformata. Questo il frutto di una ricerca nell'anno che la città dedica proprio alla riscoperta di una pagina della sua storia importante, quella medioevale. E questa scelta sembra proprio incuriosire i genovesi: pienone alla Società di Letture e Conversazioni Scientifiche di Palazzo Ducale per l'incontro con il professore della Sapienza Antonio Musarra, genovese e curatore di quello che a ottobre sarà l'evento clou dell'anno che il Comune di Genova ha deciso di dedicare al Medioevo. Ianua, così si intitola la tre giorni in programma dall'11 al 13 ottobre, vedrà una serie di iniziative che faranno riscoprire a cittadini e turisti il Medioevo di Genova, tra visite guidate, convegni e pubblicazioni.

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In questo che è soltanto uno dei primi appuntamenti in avvicinamento a questo grande evento, lo storico Musarra ha posto l'accento su come la città medioevale fosse una città turrita.

"Alcuni studi molto recenti, citando Aurora Cagnana e Gaia Leandri, hanno dimostrato come Genova avesse più di 80 torri, una quindicina delle quali ancora presenti nel tessuto urbano cittadino, e circa 200 logge"

Stiamo parlando del Centro Storico più ricco in Europa di loggiati medioevali. E perché i genovesi non sembrano saperlo? Perché "spesso magari ci passiamo davanti, ma la maggior parte sono state tamponate, ma sono esistenti e speriamo di poter presentare presto questi studi innovativi in modo che diventino patrimonio di tutti", commenta Musarra ai microfoni di Primocanale. Anche le torri ancora presenti in città spesso sono "camuffate" perché sono state inglobate all'interno dei Palazzi dei Rolli o di edifici del Centro Storico: in tutto sono 18 quelle conservate, tra intere, parziali e fondamenta. 

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Nel Medioevo, a Genova il potere era gestito dai vescovi di nomina prettamente imperiale: furono loro gli artefici della costruzione di fortificazioni, il cosiddetto castra. Con la prima crociata e la nomina del vescovo Airaldo, che grazie a papa Urbano II scalzò i vescovi imperiali. Il potere passò dai vescovi alle mani delle nascenti famiglie genovesi, che mantennero nel tempo la ricchezza economica andando a costruire il secolo d'oro della città, quando Genova e i suoi banchieri, mercanti e naviganti divennero una vera e propria potenza nel panorama europeo. E il primo palazzo pubblico risale soltanto al 1257: si parla della parte medioevale di Palazzo San Giorgio, voluto da Guglielmo Boccabegra, il primo capitano del popolo.

Intanto, sabato 24 febbraio, prevista una visita speciale guidata alla Cattedrale di San Lorenzo, ai suoi tesori e al Museo Diocesano, con un'attenzione particolare all'epoca medioevale. Un assaggio di quello che si metterà in campo per Ianua. 

 

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