GENOVA - Genova apre le porte ad un altro momento della sua storia e dedica il 2024 alla riscoperta del 'suo' Medioevo: un anno ricco di appuntamenti, conferenze, mostre, ma anche di importanti riaperture, fino all'evento clou "Ianua", in programma dall'11 al 13 ottobre. Sarà l'anno della riapertura in parte del Museo di Sant'Agostino, che custodisce tra i suoi capolavori il Monumento funebre a Margherita di Brabante, sarà l'anno della restituzione delle torri alla città, Torre Embriaci prima e Torre Grimaldina poi (ai primi del 2025, assicura Palazzo Ducale), sarà l'anno della tomba di Luca Fieschi, monumento eccezionale restaurato che Primocanale ha mostrato in anteprima e che si potrà visitare al Museo Diocesano. È nel Medioevo che la città ha messo le radici per diventare la porta sul Mediterraneo, espandendosi ben oltre le sue mura e 'correndo' lungo il mare. Qui nascono le grandi famiglie genovesi, qui la città si trasforma grazie ai suoi crociati, mercanti, ambasciatori, artigiani.
"L'obbiettivo è quello di risvegliare le coscienze dei genovesi, spesso non consapevoli del patrimonio storico artistico che la loro città custodisce, ma anche di farla conoscere fuori Genova: i genovesi nel Medioevo li troviamo dappertutto, specialmente nel Mediterraneo e, quello che li contraddistingue è il costruire delle vere e proprie 'altre Zene', esportando un modello di società vincente"
Curatore dell'evento scientifico è il professor Antonio Musarra dell'Università La Sapienza di Roma, che ha illustrato quello che sarà un anno ricco di appuntamenti. Il fitto programma, infatti, prenderà il via già dal prossimo finesettimana, con il convegno organizzato da Limes, con la regia di Marco Ansaldo, presso Palazzo Ducale (19-21 gennaio) a tema “L’Impero di Genova. Dal Mar Nero all’Atlantico, la grande espansione nel Medioevo”: tra gli ospiti spiccano lo storico Alessandro Barbero e il direttore di Limes Lucio Caracciolo. Verrà poi svelato il clamoroso riallestimento della Tomba del Cardinale Luca Fieschi presso il Museo Diocesano di Genova, realizzato con il contributo della Compagnia di San Paolo. Seguiranno l'esposizione della Bibbia Atlantica presso la Biblioteca Berio, le mostre presso l’Archivio di Stato di Genova, l’Archivio storico del Magistrato di Misericordia e il Museo Diocesano stesso – con il fondamentale contributo della Fondazione Bruschettini – e presso i Musei Nazionali di Genova, con l’avvincente tematica “Genova e San Giorgio. Storia, immagini e identità di un santo cavaliere tra medioevo e modernità”.
Non mancheranno gli incontri seminariali, le conferenze e le presentazioni di ricerche, volumi e temi legati alla storia medievale della città, in cicli di carattere sia specialistico che divulgativo, con le importanti regie dell’Università degli Studi di Genova, dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, dell’Archivio di Stato di Genova, della Biblioteca Civica Berio, del Centro Studi “Costamagna”, di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e de “La Storia in Piazza” (con una sezione dedicata al tema), della Società Ligure di Storia Patria, dell’Istituto Internazionale di Studi di Liguri, della Fondazione Magistrato di Misericordia e della Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica.
Un modo per guidare i cittadini, oltre che i turisti, verso il grande evento che sarà una vera e propria esperienza immersiva nella Genova medioevale: ad ottobre, le tre giornate che coincideranno con le celebrazioni colombiane, vedranno 80 giovani divulgatori scientifici sostenuti economicamente dal Comune e selezionati da tutta Italia che guideranno i genovesi alla scoperta dei luoghi restituiti alla città. Le visite saranno su prenotazione e guideranno le persone dal castrum vescovile, sulla collina di Castello, alla civitas (XI-XII secolo), al burgus (XIII-XIV secolo), in un percorso che andrà a raccontare la storia e i siti artistici e architettonici.
"Genova nel Medioevo è una grande cornice che deriva dalla progettazione culturale della città su più anni, un itinerario composto da una coralità di più enti grazie alla collaborazione delle grandi eccellenze che sono già sul territorio, dei nostri studiosi e degli enti culturali: vogliamo accendere un faro su un'altra stagione della città importante e sarà un punto di partenza"
Non si esaurisce nel 2024, infatti, l'attenzione per il Medioevo cittadino, ha tenuto a sottolineare Giacomo Montanari, coordinatore del Tavolo Cultura del Comune di Genova, che ha spiegato come l'intento sia quello di creare in città nuovi filoni attorno ai quali costruire la programmazione culturale. Lo ha ribadito anche il sindaco Marco Bucci che ha anche aperto a tutte le proposte che potrebbero arrivare.
"Noi potremo inventare una serie di eventi anche in futuro due, tre, quattro volte all'anno dedicati espressamente al Medioevo, c'è tutto da costruire"
IL COMMENTO
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