PORTOFINO - L'International Fiction Festival ha premiato Daniele Pecci come miglior attore: romano, a 53 anni vanta partecipazioni a serie amatissime dal grande pubblico. Dopo il successo de "Il bello delle donne", ha preso parte a tantissimi cast tra cui "Orgoglio", "Crimini bianchi", "Cuori", "Le indagini di Lolita Lobosco". Ma poi in Liguria è stato uno dei pochi italiani a prendere parte a "Hotel Portofino", la cui prima puntata è stata presentata proprio durante i Portofino Days. A Primocanale ha raccontato il suo rapporto con i colleghi inglesi. "La serie, che è girata in Croazia in un posto molto bello, non bello come questo devo dire, solitamente si gira d'estate. C'è una compagnia di attori molto variegata, sembra una grande vacanza hollywoodiana in cui quando non giriamo, siamo stesi al sole, ceniamo insieme, andiamo in palestra. "In tre anni e quest'anno poi sarà il quarto perché andremo a girare la quarta stagione, si è consolidata un'amicizia che poi ci vede ogni tanto raggiungerci a Londra oppure in Italia. Siamo come una grande compagnia teatrale in cui si è formata una piccola famiglia", racconta.
"Appena arrivato a Portofino, sono andato sul molo, ho fatto un bel video, l'ho mandato a tutti quanti, tra l'invidia di chi è ancora nella fredda Inghilterra. Sono legato alla Liguria, così come a tante regioni italiane, perché essendo principalmente un attore di teatro, in 35 anni ho girato tantissimi dei teatri liguri, ma era la prima volta che giravo con questa Film Commission e spero che sia la prima di una lunga serie"
Il weekend è stata l'occasione per raccogliere nuovi spunti che potrebbero portare i protagonisti di quest'edizione di nuovo in Liguria per progetti futuri. Magari una serie tv in costume, un po' come "I Medici" a cui ha preso parte in due episodi nella terza stagione, che ci rivela essere il suo genere preferito. "Sono molto attratto dal passato, che sia recente o storico, anche molto indietro nel tempo. Ho avuto la fortuna negli anni di attraversare tantissimi periodi storici, dall'anno zero al Rinascimento, dal Settecento all'Ottocento e al Novecento".
"Credo che raccontare l'uomo attraverso il passaggio dei secoli, dei cambiamenti di costume e della società, trovo che sia molto interessante"