GENOVA - Tra i 36 siti da visitare in occasione del doppio appuntamento dei Rolli Days nelle giornate di sabato 14 e domenica 15 settembre e per il successivo fine settimana (21 e 22 settembre) una tappa è d'obbligo a Palazzo Bianco dove ha riaperto al pubblico il giardino restaurato. Situato nel cuore di via Garibaldi, questo giardino si affaccia su Palazzo Rosso e custodisce una splendida fontana centrale con la statua del Fauno, circondata dal “risseu” settecentesco, entrambi restaurati. L'intervento ha permesso di evitare dispersioni d'acqua in futuro, grazie all'installazione dell'impianto di riciclo delle acque, oltre alla sistemazione del verde con convallaria e myrsine, effettuato da Aster spa ed Eurifoglia e l’installazione di un impianto di irrigazione e di illuminazione del complesso. Insieme al restauro dello scalone di Palazzo Tursi, l'intervento rientra nel Progetto Doge - Dimore dell’Ospitalità Genovese Europea, con un budget complessivo di circa 370.000 euro, finanziato dal ministero del Turismo nell’ambito del bando Valorizzazione dei comuni a vocazione turistico-culturale con siti UNESCO e città creative UNESCO.
Grazie al supporto della Fondazione Friends of Genoa, attraverso l'Art Bonus, è stato effettuato inoltre il restauro della statua e della fontana della Venus Pudica, delle due statue “dei musici”, dei vasi in marmo e delle panchine del giardino.
Ma la storia di questo giardino è fatta del resto di diversi interventi nel tempo, una volta infatti, quando nacque il palazzo, era molto più ampio. Poi, con la realizzazione di Strada Nuova - l'odierna via Garibaldi - il giardino è stato ridimensionato ai 2 mila metri quadri che lo compongono oggi, restando però una delle tante oasi di verde nascoste tra i palazzi nobiliari privati. Ne abbiamo parlato nell'ultima puntata speciale realizzata da Primocanale Production su alcuni dei palazzi più interessanti per le storie delle famiglie che li hanno abitati, fil rouge di questa edizione.
Rolli Days - Il Palazzo dello scrittore - GUARDA LA PUNTATA
"Quando diventò di proprietà della famiglia Brignole-Sale, già proprietaria di Palazzo Rosso, agli inizi del Settecento, decise di rifarlo riedificare, compreso il giardino"
A guidarci nella storia del giardino è Raffaella Besta, direttrice dei musei di Strada Nuova. La famiglia Brignole-Sale era molto numerosa, ecco perché decise di acquistare il palazzo di fronte e destinarlo al "ramo cadetto", per lasciarlo in eredità agli altri figli che altrimenti non avrebbero avuto una dimora adeguata.