Tian a scuola non è molto bravo. Invece di cercare di imparare preferisce giocare alla sua console con grande fastidio del padre cui non piace l'atteggiamento del figlio, tanto da decidere di mandarlo insieme alla sorella minore dalla nonna che vive una vita isolata in campagna. Il ragazzo è tutt'altro che entusiasta e trascorre l'estate con riluttanza fino aquando non trova un giovane panda abbandonato dalla madre che chiama Moon instaurando con lui un’amicizia che lo cambierà profondamente.
Ambientato in Cina, nella provincia del Sichuan
Il regista francese Gilles de Maistre, in Italia poco conosciuto ma con una carriera alle spalle più che trentennale, è noto soprattutto per i suoi racconti per bambini coi quali si è specializzato negli ultimi anni dove compaiono sempre animali veri. Che si tratti di ‘Mia e il leone bianco’ o ‘Autunno e il giaguaro nero’ il regista si è creato una nicchia redditizia e dunque non sorprende che anche il suo ultimo film, 'Moon - Il panda', vada in questa direzione raccontando il rapporto tra uomo e natura e scegliendo ancora una volta animali che la maggior parte di noi non vedrà mai, almeno non nel loro ambiente naturale. E questa volta ci porta in Cina, nella provincia del Sichuan, dove vivono molti panda in via di estinzione.

Difficili relazioni familiari e pace nella natura
Senza troppi fronzoli il film racconta di difficili relazioni familiari offrendo però una soluzione abbastanza rapida che risiede nella pace e nella sicurezza della natura. La storia della famiglia di Tian, tuttavia, presenta alcuni punti deboli: i conflitti tra genitori e figli sono poco articolati e trovano una soluzione davvero semplicistica. Anche gli argomenti affrontati in definitiva sono troppi: la fuga nei videogiochi, la mancanza di autostima, il sentirsi persi nel mondo moderno, la salvaguardia della natura e le responsabilità con cui ognuno di noi deve fare i conti. De Maistre ci dice molto chiaramente che esiste un forte contrasto tra la vita nella natura e quella faticosa e stressante della città ma in cosa consista esattamente la contraddizione è qualcosa che il film purtroppo non spiega molto bene.
Un film che si basa più sulle emozioni che sulle parole
Così la storia resta intrappolata in una certa logica adolescenziale, quella per cui a volte devi solo fare un passo indietro per ritrovare la strada giusta e te stesso. Grazie a Moon e alla loro nonna i due fratelli scoprono la bellezza della vita. Perché quando vivi in una grande città e sei costantemente esposto alla frenesia della tua routine quotidiana, dimentichi rapidamente che esiste un mondo in cui puoi solo mangiare, dormire e giocare. Un mondo in cui hai tempo per ammirare i tramonti ed essere grato per i doni della natura che ti garantiscono di essere sempre nutrito. ‘Moon - Il Panda’ si basa più sulle emozioni che sulle parole e in queste emozioni alla fine c’è pure la riscoperta dell'amore per la propria famiglia. Anche se il film sembra quasi infantilmente ingenuo nel suo messaggio, è una favola che ha comunque il pregio di regalarci una morale in cui ti far venir voglia di credere, e cioè che a volte nella vita ci si può perdere, ma prima o poi se si ha fiducia tutto andrà di nuovo bene.
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