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Politica

Il presidente di Regione Liguria e leader di Italia al Centro commenta la situazione politica delle ultime ore: "Ho visto il programma di Calenda con molti punti condivisibili, ma non so se la coalizione di Letta o i miei alleati potranno condividerla"
2 minuti e 53 secondi di lettura
di Silvia Isola
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GENOVA - "Non ho sentito nessuno dei miei alleati, ma soltanto qualche amico da altri movimenti politici", così il governatore di Regione Liguria Giovanni Toti ribadisce ancora una volta che il sostegno al centrodestra del suo Italia al centro non sia così scontato in vista delle voto anticipato al 25 settembre. "Personalmente ho sentito Brunetta, che è un caro amico e uomo coraggioso, poi Mariastella Gelmini, Mara Carfagna, Ignazio La Russa, Carlo Calenda, Matteo Renzi. In questa settimana, tra domani e mercoledì e quindi nel weekend, avrò ulteriori appuntamenti. Il tempo a disposizione è poco, occorre accelerare e capire. Uscire dalla tattica e passare alla strategia". Sono queste le mosse che a livello nazionale stanno interessando il presidente di Regione Liguria e leader del cantiere centrista che aveva presentato a Roma poche settimane fa e che proprio oggi ha guardato con interesse alla proposta di Carlo Calenda.  

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"Non sarà facile, a causa di questa legge elettorale che impone di mettere insieme coalizioni di fatto eterogenee perché il fronte è repubblicano. Ho visto la pubblicazione di un programma di Carlo Calenda che è un programma per molti aspetti, condivisibile ma non so quanti lo condivideranno nella coalizione di Enrico Letta che comprende la sinistra più estrema, gli ambientalisti, i signori del no e i signori del Tar e dall'altra parte penso e chiedo quanti invece nella coalizione con cui governo questa regione sarebbero pronti a sposare un simile programma". 

"Chiedo se il centrodestra è ancora quello del contenimento della spesa pubblica, del merito, della flessibilità del mercato del lavoro, della formazione, delle grandi opere"

"Credo che al momento stiamo facendo il gioco delle coppie, che era un bellissimo programma Mediaset, ma non aiuta a chiarire la politica". "Per il momento non ho sentito nessuno della mia coalizione di centrodestra - ha concluso -, ho sentito pochi amici dell'altro fronte di centrosinistra, vedremo quali programmi presenteranno i principali partiti delle coalizioni e sceglieremo ovviamente sulla base dell'utilità, della ragione e del Paese". Una situazione davvero complessa quella che si sta venendo a delineare a livello nazionale e che nelle prossime settimane vedrà un gioco di incastri da mettere a punto per presentarsi con chiarezza di fronte all'elettorato. Anche Azione guarda con interesse a quanto fatto da Giovanni Toti, come dimostrano le partecipazioni alle reciproche convention. 

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"Non è scontato nulla, non so neanche se il centrodestra esiste, per ora ho visto una cena e un pranzo a Villa Grande, bellissima location che ha ispirato grandi film ma non grandi documenti politici"

Dopo il suo appoggio prima alla riconferma di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica e poi alla sua manifestata contrarietà per il mancato appoggio a Mario Draghi e al governo di unità nazionale, i rapporti con il centrodestra sono sempre più tesi e serve un confronto. "Aspetto di conoscere con quale piattaforma il centrodestra intende governare questo Paese, con quali forze, con quali ruoli e con quale dignità alle idee liberali e popolari - sottolinea - Dall'altra parte vedo una grande coalizione che sta cercando di mettersi insieme più per la paura di perdere che non per il desiderio di governare. Al momento c'è molta confusione, il caldo aiuta ad aumentare l'entropia del sistema, dicono che nei prossimi due giorni rinfrescherà e pioverà, mi auguro che porti anche una schiarita nella politica". 

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