SAVONA - "Il dimagrimento per noi è significativo: da amministratore sono un po' preoccupato da un punto di vista operativo. La rappresentatività è fondamentale per riportare i problemi del territorio (a Roma ndr)" così Pierangelo Olivieri, presidente della Provincia di Savona e sindaco di Calizzano sul taglio dei parlamentari che andrà a ricadere anche sulla Liguria che perderà ben 9 tra deputati e senatori rispetto all'attuale Legislatura.
Una situazione che ha portato alla perdita di due collegi che la nuova legge ha completamente ridisegnato. Concreto il rischio che alcuni territori non vengano rappresentati. Alla Camera si passerà in Liguria da 16 rappresentanti a 10 (quattro collegi uninominali e poi un unico grande collegio plurinominale della Liguria). Al Senato si passa invece da 8 a 5 senatori (due nei collegi uninominali e uno plurinominale). Situazione figlia del taglio dei parlamentari che passeranno da 630 a 400 alla Camera in tutta Italia e da 315 a 200 al Senato.
In ciascun collegio uninominali ogni forza politica o coalizione presenta un solo candidato e viene eletto quello che ottiene la maggioranza dei voti nell'ambito del collegio. Mentre nel collegio plurinominale verranno assegnati i restanti seggi in base alla proporzionalità dei voti ottenuti dalle forze politiche o coalizioni. Il nocciolo della questione risiede nella divisione territoriale dei collegi fatta a livello centrale. Alla Camera quattro collegi uninominali (da Ventimiglia fino a Savona, da Albissola fino a Genova con il capoluogo diviso a metà, l'altra metà di Genova e i comuni dell'entroterra e infine Tigullio e provincia della Spezia) e poi un grande collegio plurinominale che comprende tutta la Liguria.
Al Senato i due collegi uninominali si dividono da Ventimiglia a Genova Sampierdarena (comprende infatti i municipi genovesi della Valpolcevera, del Medio Ponente e del Ponente). Mentre il secondo collegio comprende i municipi genovesi di centro Ovest, centro Est, Bassa Val Bisagno, Media Val Bisagno, Medio Levante e Levante più tutti i comuni da Bogliasco fino al confine con la Toscana.
Il rischio che alcuni territori non vengano rappresentati è concreto. "La rappresentatività è fondamentale - spiega ancora Olivieri -. La mia provincia divisa a metà potrebbe già in sede di definizione dei candidati patire un limite di rappresentatività. Mi chiedo se questo dimagrimento sia una soluzione operativa reale. Tra costa ed entroterra ci sono situazioni molto complesse ed eterogenee, il nostro territorio è un esempio. Abbiamo una grande ricettività turistiche delle riviere, abbiamo la zona portuale, abbiamo l'entroterra e le sue peculiarità. Se non c'è una catena di rappresentanza che funziona e passa dai diversi enti e arriva per le decisioni complessive a livello nazionale poi credo sarà difficile dare risposte concrete".
E proprio per questo dal presidente della provincia che può contare una lunga esperienza da primo cittadino attivo sul territorio arriva l'invito ai partiti a riflettere attentamente quali scelte fare in riferimento ai nomi da inserire nelle liste. "Servirà sia nell'uninominale che nel proporzionale competenza nella determinazioni delle proposte dei rappresentanti da parte delle dirigenze dei partiti con dei ragionamenti che tengano conto di tutte le peculiarità e che consentano a tutti i territori di avere una rappresentatività proporzionata all'estensione del territorio, agli abitanti e alle necessità. Alcune zone scontano infatti di avere territori ampi poco popolati, invece le necessità di questi territori andrebbero compensate anche con una valutazione dell'estensione del territorio" spiega Olivieri. La nuova suddivisione dei collegi infatti è nata sulla base della popolazione residente.