Sono lieto che Luigi Merlo già presidente della Autorità Portuale e attuale presidente di Federlogistica, abbia inviato la sua posizione e come vada ben interpretata, sul futuro dell’Aeroporto di Genova.
Sono onorato che Maurizio Rossi sia partito da una mia riflessione sul Secolo XIX per aprire il dibattito su futuro del Colombo. Ciò mi consente di esplicitare meglio il mio pensiero.
E’ evidente che nel breve e forse nel medio periodo Genova non potrà fare a meno del suo scalo. La mia riflessione era legata ad una visione di prospettiva connessa al futuro del settore aereo e soprattutto alla discussione avviata sul nuovo piano regolatore portuale.
E’ evidente che fino a quando la nostra regione non sarà collegata all’alta velocità ferroviaria e non avrà una rete autostradale senza cantieri, l’aeroporto avrà una funzione vitale. Nel contempo pensare ad nuovo piano regolatore portuale vuole dire pensare a ciò che sarà il porto tra 30 o 40 anni, cercando di dare una prospettiva di crescita alla città.
Come il recente piano presentato dall’Enac dimostra, a livello nazionale, si ipotizzano grandi cambiamenti, come ad esempio la chiusura di Ciampino e l’apertura di altri aeroporti nel Lazio, un diverso equilibrio tra Malpensa e Linate ecc. L’aeroporto di Genova non si è mai sviluppato, per diverse ragioni compreso il fatto che alle “ali” della Liguria ci sono due scali molto competitivi come quello di Nizza e quello di Pisa. Il porto di Genova sta crescendo e penso che crescerà ancora molto grazie alla nuova diga. Ha però problemi di spazi, e penso che la discussione sul nuovo piano regolare non debba escludere preventivamente un ragionamento sul futuro delle aree ex ILVA e di quelle occupate oggi dallo scalo aereo. Tutti i porti che crescono e hanno un futuro sono quelli che possono contare su aree da dedicare alla logistica. Il cono aereo è già oggi un pesantissimo vincolo allo sviluppo del porto, quante deroghe potrà dare ancora ENAC? Quanti sanno che la possibile avanzata verso mare delle banchine di Sampierdarena derivante dalla realizzazione della nuova diga sarà fortemente limitata dalle interferenze aeree?
La regione Veneto e il porto di Taranto hanno avviato le attività di sperimentazione per utilizzare la modernissima tecnologia di collegamento Hyperloop, perché non ipotizzarla, ad esempio, per collegare Genova ad un nuovo aeroporto oltre appenino raggiungibile in pochi minuti? Ricordo che quando nel 2009, per la prima volta, lanciai il progetto della nuova diga, i commenti scettici erano prevalenti, ora dopo neppure 15 anni l’idea sta diventando realtà con amplissima condivisione. Stessa cosa si può dire per il Blue print ideato da Renzo Piano durante la mia presidenza . Genova per continuare a crescere , necessita di progetti ambizioni e di visoni di prospettiva. Mi piacerebbe che si discutesse di questo è non prevalesse il Maniman”, da parte mia sono disponibile a confrontarmi pubblicamente con chiunque voglia cimentarsi con questi temi.