Porto e trasporti

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di Redazione

GENOVA - Il manager del Gruppo Arvedi Nicolò Caffarena ha inviato il suo contributo al dibattito aperto dall'editore di Primocanale Maurizio Rossi sul futuro dell'Aeroporto di Genova (LEGGI QUI).

"Il dibattito aperto dall’editore Rossi in merito al nostro aeroporto è un tema di strategica e fondamentale importanza per una regione come la nostra. L’isolamento della Liguria è purtroppo cosa nota, la carenza di una rete autostradale ma soprattutto ferroviaria efficace e veloce che ci colleghi in poco tempo a Milano è purtroppo ancora un fatto incontestabile".

Poi spiega: "Per lavoro ho spesso usato fino allo stop forzato dal Covid il nostro tanto bistrattato Cristoforo Colombo che pur nella risicata offerta di voli rispetto ad altre realtà ben più piccole di Genova, come Pisa e Bergamo, aveva diversi collegamenti con grandi hub europei (Monaco su tutti), che permetteva a chi aveva necessità di spostarsi per lavoro e non solo di essere in qualsiasi città europea o anche non europea in poche ore ed a costi sostenibili. Il fondamentale volo delle 06.45/07.00, sempre pieno, operato da Air Dolomiti in partnership con Lufthansa consentiva a chiunque di essere a Monaco di Baviera (uno dei principali hub di Lufthansa) alle 08,15/08,30 e raggiungere nella mattinata massimo primo pomeriggio qualsiasi altra destinazione. Ho la fortuna di lavorare in un gruppo siderurgico che negli anni ha rafforzato la sua presenza nel mondo, la realtà che seguo esporta il 90% dei suoi prodotti fuori dall’Italia, il contatto con i nostri clienti è strategico e fondamentale, oggi però per poter essere banalmente in Spagna, Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia o Romania per fare qualche banale esempio è necessario un viaggio di almeno tre o quattro giorni con orari e costi folli".

Caffarena commenta il ruolo della politica nel destino dell'aeroporto: "Sul futuro del nostro scalo servono rassicurazioni e garanzie da parte di chi si candida a governare il nostro paese nei prossimi anni (e con piacere leggo riscontri a quanto posto dall’editore Rossi) quello che è comunque fondamentale oggi è ripristinare quanto prima collegamenti efficaci negli orari, nelle tempistiche e nelle frequenze di volo verso hub europei che ricolleghino la nostra realtà all’Europa ed al mondo e questo non credo spetti alla politica. Il mio invito è anche e soprattutto all’attuale management del Colombo a fare di più in questo senso, dal presidente Odone e l'amministratore delegato Righi tutti devono operare per fare in modo che sia conveniente volare da e per Genova, sia dal punto di vista economico ma anche e soprattutto dal punto di vista del tempo che spesso per chi lavora è componente fondamentale quanto quella economica.

Secondo Caffarena è necessario creare dei collegamenti con grandi hub europei: "Il rilancio e la sopravvivenza di uno scalo come il nostro è certamente legato ai numeri, i numeri si fanno rendendo attrattiva, pratica ed efficace l’offerta dei voli, cosa che purtroppo come detto soprattutto post pandemia manca quasi totalmente. Si deve identificare nuovamente un hub di riferimento che consenta a chi parte da Genova di andare ovunque o quasi, e con tale hub devono essere disponibili almeno due se non tre voli da e per Genova ogni giorno (come in passato); e con tutto il rispetto non si citi o non si dica che andando a Roma a maggior ragione con la nuova Ita (ex Alitalia) si può andare ovunque, perché non è così. Dobbiamo ricollegarci ad hub europei degni di questo nome, altrimenti saremo costretti per sempre ad ore in auto per andare a Malpensa, Bergamo o Nizza facendo code interminabili e perderemo anche il piacere di tornare a casa atterrando con alla nostra destra uno scenario meraviglioso che emoziona chiunque e sempre anche dopo anni di atterraggi al Colombo".

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