ROMA - Non tutti sono d'accordo con la stretta al fumo in arrivo con il provvedimento deciso dal ministro della Salute Schillaci.
Il ministro lo aveva annunciato in Parlamento, durante un'audizione in Commissione Affari sociali della Camera, e ora la bozza del provvedimento elaborata dai tecnici che a 20 anni dalla legge Sirchia estenderà divieti e limitazioni è pronta, sul suo tavolo. A vent'anni dalla legge Sirchia (3/2003), entrata poi in vigore ufficialmente il 10 gennaio 2005 che vietava il fumo nei locali pubblici chiusi, il ministro del 2023 vuole estendere il divieto anche all'aperto. Sia delle sigarette "classiche", che di quelle elettroniche.
Nella bozza si parla di stop al fumo nei parchi, in presenza di donne incinte e bambini ma anche nelle stazioni ferroviarie, alle fermate dell'autobus e davanti agli ospedali. La norma dovrebbe anche cancellare poi la possibilità nei locali chiusi di adibire sale dedicate ai fumatori così come non più dovrebbe essere più possibile fumare nei dehors di bar e ristoranti, ma in questo qualora vi fossero degli spazi potrebbero essere riservati ai fumatori.
Non tutto il mondo politico è pero d'accordo: "Ora, in tutta franchezza, credo che ci siano altre urgenze da affrontare in questo Paese", ha detto il presidente della Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.
"E credo anche che - aggiunge - ci sia un limite alla possibilità di ridurre le scelte altrui. Perché la libertà di uno finisce dove comincia quella di un altro. Allora una sigaretta in una stanza chiusa limita la libertà altrui di non respirare fumo, una sigaretta in una piazza lontano dagli altri riguarda solo la libertà di chi la fuma, pur sapendo che fa male. Occupiamoci prima di tutto dei problemi più urgenti del Paese".
Ma il presidente ligure non è stato l'unico a esprimere un parere dubbioso riguardo le intenzioni del ministro: "Le sigarette elettroniche stanno aiutando tanta gente ad abbandonare quelle normali. Da ex fumatore che ha smesso 4 anni fa, il divieto di fumarle all'aperto appare esagerato. Voi che dite?", ha scritto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e vicepremier, Matteo Salvini su Twitter.