GENOVA - Prosegue il dibattito pubblico lanciato da Primocanale sul futuro viabilistico di Genova, dalla realizzazione del tunnel subportuale all'abbattimento della sopraelevata. Durante il nostro appuntamento di Terrazza incontra Porti e Città si è consumato un confronto, molto acceso, tra il sindaco Marco Bucci e il senatore del Partito Democratico Lorenzo Basso. Al centro della discussione il progetto di soppressione della Aldo Moro e i costi dell'operazione, con l'annullamento della gratuità dei pedaggi autostradali. Il 5 giugno scorso Primocanale ha commissionato a Tecné un sondaggio sul futuro del tunnel subportuale (favorevoli o contrari alla realizzazione) e sull'abbattimento della sopraelevata Aldo Moro (favorevoli o contrari). È emerso che per il 53% dei genovesi la sopraelevata deve rimanere.
Sondaggio Tecné per Primocanale, tunnel Subportuale e sopraelevata: il parere dei genovesi
L'idea di abbattere la sopraelevata o parte di essa è stata proposta dal sindaco Bucci, a cui ha fatto eco il parere positivo anche dell'archistar Renzo Piano, che ha suggerito di indire un referendum per ascoltare la volontà dei genovesi. Da qui è nata una discussione sulla quale l'editore di Primocanale Maurizio Rossi e i nostri editorialisti hanno preso una posizione e si sono schierati per il "no all'abbattimento della sopraelevata".
"Questa discussione, che interferisce con il tunnel subportuale, l'ha creata il sindaco, che ha lanciato la palla molto più avanti, si traguardano cinque anni, quando non ci sarà più il primo cittadino attuale, perché non penso proprio che si voterà per il terzo mandato - ha commentato durante il nostro approfondimento del Primogiornale Franco Manzitti -. Non possiamo non considerare che le condizioni di Genova saranno completamente diverse. Se nei prossimi anni, per esempio, si creeranno le pedonalizzazioni, tipo in via XX Settembre, la viabilità della città potrebbe essere completamente diversa e allora mi chiedo: servirà ancora la sopraelevata? E il tunnel subportuale? Lo si rinvia nel tempo e si prende tempo".
Se andiamo a ritroso ricorderemo che i nostri avi, proprio per contrastare le difficoltà di spostamento a Genova, hanno costruito e si sono inventati, tra il '63 e il '65, la sopraelevata con una operazione incredibile dal punto di vista urbanistico e tecnico. Si tratta tutt'oggi di una struttura viabilistica fondamentale e di una macchina scenica incredibile. "È un pezzo della città affascinante se lo guardi dall'alto, con i turisti che si fermano a osservare il paesaggio mentre la percorrono. E adesso cosa facciamo? La cancelliamo? È una decisione che non è semplice da prendere" ha aggiunto Manzitti.
Sull'utilità del tunnel subportuale sono d'accordo sia dalla maggioranza che dall'opposizione, si tratta di un'opera importante per il futuro della città. E su questo non ha dubbi neanche il nostro editorialista Franco Manzitti. "Il tunnel subportuale servirebbe assolutamente. Basti pensare a molte città europee, asiatiche e americane che hanno questi tunnel che si sviluppano con tecnologie più che sperimentate, anche se noi siamo un po' intimoriti da un tunnel scavato così in profondità. Io sarei stato molto più propenso alla costruzione di un ponte, come voleva il sindaco Pericu, ma se in realtà si decide di perseguire la strada del tunnel e si arriva a inizio cantiere bisogna che Genova segua questa sfida".
E allora esiste poi un altro tema, quello che lega la città ai cantieri, numerosi, tra le vie e i quartieri genovesi. "Forse bisogna riflettere un po' di più prima di aprirli - incalza Franco Manzitti -. Faccio un esempio: il cantiere di Corvetto sarà smontato e riaperto perché hanno scoperto che esiste un muro cinquecentesco su cui non è possibile intervenire. I cantieri sono sicuramente necessari ma creano disagi e ci vuole molta attenzione prima di farli partire. I cantieri sono inoltre il mantra di Bucci, qualcuno dall'opposizione lo accusa di essere un capocantiere e non un sindaco. Io credo che sia necessario avere la forza di portarli avanti, ma non si può considerare che il tessuto di questa città è molto delicato e può soffrire. Serve perciò un equilibrio, necessario" conclude Manzitti.