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Politica

L'esponente del Pd: "Questo è un Parlamento di minoranze"
2 minuti e 28 secondi di lettura
di Andrea Popolano
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"E' un errore proporre una persone su cui molti italiani non riuscirebbero a riconoscersi, è evidente. La statura internazionale, europeista e istituzionale non è per tutti i leader, non lo è nemmeno per Silvio Berlusconi". Pippo Rossetti, esponete del Pd Ligure sarà uno dei grandi elettori chiamati a eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Le sue parole sono chiare: impossibile arrivare alla convergenza sul nome i Berlusconi, al momento unico candidato uscito dalla lotteria del Quirinale.

La data segnata nel calendario è quella del 24 gennaio. Per quel giorno infatti sono convocati a Montecitorio dal presidente della Camera Roberto Fico, i 1009 grandi elettori. Nei primi tre scrutini servirà la maggioranza dei due terzi, dal quarto in basta la maggioranza assoluta. C'è l'emozione per Rossetti scelto insieme al governatore Toti e a Medusei come grande elettore per l'elezione del tredicesimo Presiedente della Repubblica Italiana. Un Presidente che starà in carica per tre legislature: questa che termina, la prossima e l'altra ancora.

Parte del centrodestra spinge per Berlusconi ma non mancano le discussioni e i malumori. Il leader del Partito democratico Enrico Letta cerca un nome di garanzia per il Colle per lanciare in 'Patto di legislatura'. A sfavore di Berlusconi ci sono alcuni elementi base. Intanto l'età: Berlusconi ha 85 anni, a fine mandato ne avrebbe 92 (Mattarella oggi ha 80 anni, ha iniziato il suo mandato a 72 anni), inoltre è considerato soggetto troppo divisivo. Altro punto sfavorevole per il Cavaliere è che il suo nome gira da tempo, ma si sa le elezioni per il Colle offrono spesso sorprese dell'ultimo minuto e i primi profili vengono rapidamente cestinati al momento del voto.

Tra le opzioni c'è quella di Mario Draghi che passerebbe al Colle per garantire continuità, dall'alto, nell'uso dei miliardi arrivati dall'Europa per il rilancio dell'economia dopo il disastro pandemia: "L'attuale premier è assolutamente adeguato a ricoprire il ruolo - spiega Rossetti -. In questo momento qualunque nome noi proponessimo dovremmo metterlo in contrapposizione con quello di Berlusconi. Noi guardiamo la statura istituzionale. Ci vuole un profillo di garanzia. Quello di Berlusconi penso sia un tentativo estremo".

Il toto nome è una delle classiche della corsa al Quirinale. Oltre a Berlusconi e Draghi ci sono nella lista anche Giuliano Amato, Giulio Tremonti, Marta Cartabia, Maria Elisabetta Casellati, Letizia Moratti, Pier Ferdinando Casini, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni, Walter Veltroni e più defilato Romano Prodi visto l'età e il fatto che come Berlusconi sarebbe divisivo dall'altra parte.

E il centro sinistra? Lavora sottotraccia alla ricerca di un nome spendibile durante le votazioni. "La gente mi chiede ma chi è il nostro candidato - racconta Rossetti -. Non dobbiamo dimenticare che ci sono 115 deputati nel gruppo misto e sono circa 270 quelli nel corso della legislatura hanno cambiato casacca. C'è una forte frammentazione di forze politiche. Questo è un Parlamento di minoranze. In altre epoche in queste situazioni ci si metteva insieme per fare la scelta migliore possibile. Spero si trovi un'ampia condivisione su un nome che rappresenti tutti soprattutto in una fase cosi delicata per il nostro Pese" conclude Rossetti.

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