ITALIA - Presente anche Coraggio Italia al vertice di oggi di Villa Grande in cui il centrodestra farà il punto in vista delle imminenti elezioni per il Quirinale. Ma a rappresentare il partito sarà il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e non Giovanni Toti, appena rientrato da Roma. L'incontro era atteso, anche perché prima delle feste i leader della coalizione si erano lasciati con la promessa di rincontrarsi per discutere di nuovo. Sul tavolo resta il nome di Silvio Berlusconi, anche se nelle ultime ore sono tante le mezze frasi di chi vorrebbe trovare un piano B. "Piano B? La lettera B in questo senso è evocativa", ha ironizzato il presidente di Regione Liguria che dalla sua conta 32 grandi elettori. In totale il centrodestra sulla carta può contare circa 450 grandi elettori, un numero che forse fa bene sperare il Cavaliere di potercela fare, ma che è lontano dalla maggioranza assoluta a cui mancherebbero almeno una sessantina di voti. Per non parlare del rischio di franchi tiratori.
"Potremmo ripristinare la monarchia", continua a scherzare il governatore Toti rispondendo alle domande dei giornalisti. "Abbiamo riunito i nostri gruppi e credo che abbiamo trovato una posizione molto responsabile".
"Se il centrodestra avrà un candidato comune e quel candidato avrà i numeri per provare la corsa anche fosse a maggioranza, il nostro gruppo politico lo appoggerà senza dubbio"
"Se non ci saranno queste condizioni, auspichiamo che ci sia un esteso consenso sul candidato che possa comunque culturalmente rappresentarci e che sia un arbitro". Ai colleghi romani aveva anche sottolineato come "su Mario Draghi si sia scritto e discusso tanto, ma per il momento non risulta figurare tra i candidati. Vedremo al momento giusto quale posizione istituzionale per lui sia più consona. Per quanto riguarda invece Mattarella, gliel'ho detto più volte di come avrei voluto rivoltarlo, ma mi sembra sia stata chiara la sua indisponibilità ad un secondo mandato".
Romanzo Quirinale, il 24 gennaio via alle votazioni - LA DATA
Intanto dal sindaco di Venezia arriva la conferma che il dialogo è aperto con Matteo Renzi e Italia Viva, ma che "noi ci siamo per il centrodestra e non saremo di certo noi a mettere veti a nessuno. A Berlusconi l'ho già detto, è eleggibile e ci auguriamo in una ampia convergenza, ma aspettiamo di sentire gli altri". Il peso di Coraggio Italia non è di certo indifferente perché conta comunque 32 grandi elettori in tutta la penisola.
Oltre a Toti, in Liguria voteranno anche il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei, della Lega, e Sergio Rossetti del Partito Democratico. Per entrambi sarà la prima volta in cui sono chiamati ad una così importante responsabilità, specie nella fase delicata che il paese sta attraversando, tra pandemia e il Pnrr. Anche per loro questi giorni saranno necessari per fare chiarezza nei rispettivi partiti sulla strada e la scelta da intraprendere.
Quirinale: Toti, Medusei e Rossetti grandi elettori liguri - IL VOTO
Non sarà facile, anche perché per il Pd per garantire l'unità nazionale non può esserci un candidato di parte e la salita di Berlusconi al Colle potrebbe mettere in crisi il Governo. Forse anche per questo nelle ultime ore Gianni Letta avrebbe provato a far scendere a più miti consigli il leader di Forza Italia. D'altro canto, non sembra neanche troppo plausibile la salita di Mario Draghi che potrebbe significare elezioni anticipate e poltrone in meno per molti: proprio su questa argomentazione farebbe leva Berlusconi. Da qui alla prima votazione del 24 di gennaio si vedranno ancora diversi piani "B", ma intanto l'incontro di oggi potrebbe già segnare una svolta o una conferma.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci