GENOVA - La legge ligure sul fine vita ha mosso i suoi primi passi in Consiglio Regionale: Primocanale dedicherà questa sera alle 21 la puntata del Programma Politico proprio a questo delicato tema per aiutare tutti a capire in cosa consiste la legge, cosa comporta per i pazienti e per il sistema sanitario regionale, qual è la situazione nazionale e perché molte regioni si stiano muovendo verso la definizione di una norma.
Chi è favorevole parla di una legge di civiltà che serve a rispettare la dignità dei pazienti e la loro libertà di autodeterminarsi; chi è contrario teme uno 'scivolamento' verso l'eutanasia e solleva dubbi sull'obiezione di coscienza.
Parleremo di questi temi con molti ospiti: saranno collegati Filomena Gallo, avvocata cassazionista e segretaria nazionale dell'associazione Luca Coscioni che da anni si batte per arrivare ad una legge sul suicidio medicalmente assistito, e Massimo Gandolfini, medico e presidente di Family Day che in una lunga intervista ai microfoni di Primocanale si è già dichiarato perentoriamente contrario alla legge regionale (LEGGI QUI). Per l'associazione Luca Coscioni era invece già intervenuto nel dibattito lanciato da Primocanale l'attivista politico Marco Cappato (LEGGI QUI).
In studio a Terrazza Colombo saranno presenti il professor Franco Henriquet, che con la sua associazione Gigi Ghirotti ha assistito tantissimi malati con cure palliative; il consigliere regionale di Linea Condivisa Gianni Pastorino, vicepresidente della Commissione Sanità e primo firmatario della legge regionale; il vicesindaco di Genova, l'avvocato Pietro Piciocchi; Marco Polese, medico e segretario regionale della Federazione italiana dei medici di famiglia.
Fine vita in Liguria, Henriquet: "Eutanasia è un diritto ma per me è una scorciatoia" - L'INTERVISTA
Durante il dibattito la discussione verrà arricchita da contributi estratti dalle interviste al presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, al presidente della Commissione Sanità Brunello Brunetto e al senatore del Partito Democratico Alfredo Bazoli, estensore della proposta di legge nazionale.
QUANDO È POSSIBILE ACCEDERE AL SUICIDIO MEDICALMENTE ASSISTITO IN ITALIA
Ad oggi in Italia grazie alla sentenza 242 del 2019 emessa dalla Corte Costituzionale - la cosiddetta Antoniani-Cappato perché riguardò il caso di dj Fabo, Fabiano Antoniani, accompagnato in Svizzera da Marco Cappato per accedere al suicidio medicalmente assistito - è già possibile accedere a questo diritto se una commissione medica ed un comitato etico valutano che siano rispettate quattro condizioni: si deve essere lucidi e consapevoli, affetti da una patologia irreversibile che provochi una sofferenza insopportabile e tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale. In Italia infatti è già possibile richiedere la sospensione delle proprie terapie di cura ma, con questo metodo, prima di morire si corre il rischio di trascorrere alcuni giorni di attesa e di sofferenze. Con questa sentenza la Corte Costituzionale ha sancito che è lecito accedere al suicidio assistito in questi casi per rispettare la dignità del malato e farlo giungere alla morte nel maggior rispetto possibile.
GLI OBIETTIVI DELLA LEGGE LIGURE
La legge regionale che l'associazione Luca Coscioni ha promosso in varie regioni italiane, tra cui la Liguria, prevede che i casi dei pazienti che richiedono di accedere al suicidio medicalmente assistito vengano analizzati entro 20 giorni dalla domanda, per dare tempi certi ai malati.