Sanità

Alle 14 durante la seduta della Commissione per la Salute e la Sicurezza sociale verranno auditi il magistrato Vladimiro Zagrebelsky, la presidente dell'associazione Luca Coscioni Filomena Gallo e l'avvocato Roberto D'Andrea
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di Riccardo Olivieri

GENOVA - La legge ligure sul fine vita muove i suoi primi passi in Regione. Alle 14 la seduta della Commissione Sanità con i primi tre esperti convocati dal vicepresidente della commissione stessa nonché primo firmatario della legge Gianni Pastorino (Linea Condivisa): si tratta di Filomena Gallo, avvocata cassazionista e presidente dell'associazione Luca Coscioni, che ha contribuito alla stesura del testo di legge e che da anni si batte per la legalizzazione del suicidio medicalmente assistito; del magistrato Vladimiro Zagrebelsky, già giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, presidente della Commissione delle Nazioni Unite per la prevenzione della criminalità e componente del Consiglio Superiore della Magistratura; infine l'avvocato Roberto D'Andrea.

La seduta della commissione presieduta da Brunello Brunetto infatti si concentra principalmente sugli aspetti legali della materia, nei prossimi mesi invece ci si sposterà sugli aspetti bioetici e quelli medico-sanitari. Nel pomeriggio, alle 17.30, a Gallo, Zagrebelsky e D'Andrea si aggiungerà la docente di Filosofia morale dell'Università di Genova Maria Silvia Vaccarezza per un evento all'Auditorium Montale del teatro Carlo Felice, moderato da Gianni Pastorino, per presentare al pubblico la proposta di legge regionale.

QUANDO È POSSIBILE ACCEDERE AL SUICIDIO MEDICALMENTE ASSISTITO IN ITALIA

Ad oggi in Italia grazie alla sentenza 242 del 2019 emessa dalla Corte Costituzionale - la cosiddetta Antoniani-Cappato perché riguardò il caso di dj Fabo, Fabiano Antoniani, accompagnato in Svizzera da Marco Cappato per accedere al suicidio medicalmente assistito - è già possibile accedere a questo diritto se una commissione medica ed un comitato etico valutano che siano rispettate quattro condizioni: si deve essere lucidi e consapevoli, affetti da una patologia irreversibile che provochi una sofferenza insopportabile e tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale. In Italia infatti è già possibile richiedere la sospensione delle proprie terapie di cura ma, con questo metodo, prima di morire si corre il rischio di trascorrere alcuni giorni di attesa e di sofferenze. Con questa sentenza la Corte Costituzionale ha sancito che è lecito accedere al suicidio assistito in questi casi per rispettare la dignità del malato e farlo giungere alla morte nel maggior rispetto possibile.

GLI OBIETTIVI DELLA LEGGE LIGURE

La legge regionale che l'associazione Luca Coscioni ha promosso in varie regioni italiane, tra cui la Liguria, prevede che i casi dei pazienti che richiedono di accedere al suicidio medicalmente assistito vengano analizzati entro 20 giorni dalla domanda, per dare tempi certi ai malati.

"Qui in Liguria sono il primo firmatario di una legge, sottoscritta da molti altri colleghi, da undici colleghi dell'opposizione su dodici e sta riscontrando diverse aperture anche nella maggioranza - commenta Gianni Pastorino -. Vogliamo dare seguito alla sentenza della Corte Costituzionale numero 242 del 2019 (il caso Cappato - Antoniani). Fino a oggi il dibattito all’interno degli organi del Consiglio è stato corretto, costruttivo e positivo. A livello nazionale il Parlamento non decide - conclude -, oggi chi volesse richiedere la morte volontaria medicalmente assistita si vede ostacolato dalle Asl e dagli ospedali".

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