GENOVA - Lo ha detto senza troppi giri di parole, già da diversi giorni, il sindaco di Genova Marco Bucci: "Voglio parlare con i pm, non mi tiro indietro". Il terremoto giudiziario che ha travolto la Liguria, con gli arresti domiciliari del presidente Giovanni Toti (con il governatore sono finiti ai domiciliari il capo di gabinetto Cozzani, l'imprenditore genovese Spinelli e l'ex presidente dell'AdSp Signorini, trasferito in carcere ndr), ha scosso un'intera comunità. Ma sono giorni complicati anche per il capoluogo ligure, e non lo nega il primo cittadino, che teme l'effetto domino per il Comune.
"La vita deve andare avanti perché la città ne ha bisogno, bisogna reagire con più energia a una situazione difficile - ha commentato il sindaco Marco Bucci a margine della presentazione del manuale di Enrico Musso "Trasporti" -. Non si deve perdere l'opportunità di tutti i fondi che abbiamo a disposizione, perché non si possono smarrire. Lo so che è un po' più difficile e richiede più energia". C'è un'immagine da proteggere, e lo sa bene Marco Bucci, che vuole tornare indietro, in quegli anni in cui la Genova del "suo modello" è cresciuta.
"Noi vogliamo ritornare all'immagine che abbiamo mostrato in questi anni, in crescita perenne, la città ha ripreso la sua importanza anche a livello internazionale e non possiamo permetterci che provvedimenti di questo tipo distruggano, o meglio rallentino, il nostro percorso e peggiorino l'immagine che abbiamo costruito - ha incalzato Bucci -. Ed è per questo che dobbiamo reagire e lavorare ancora di più". Insomma, mare agitato nelle acque di Genova e il sindaco sa bene, da velista navigato, che adesso bisogna tenere il timone dritto, senza perdere lucidità.