GENOVA - La politica che si guarda allo specchio per ritrovare se stessa, negli anni in cui il maggior partito di riferimento è stato proprio quell'astensionismo che nessuno è riuscito a sradicare. E allora la politica ligure si lecca le ferite, dopo il terremoto giudiziario che ha travolto la Regione e che ha portato all'arresto dei vertici istituzionali, portuali e imprenditoriali. Dal presidente Giovanni Toti al suo capo di gabinetto Cozzani, passando per l'ex numero uno dell'AdSp portuale del mar Ligure occidentale Signorini, fino ad arrivare all'industriale Spinelli. Ed è proprio lo yacht di scio' Aldo a essere diventato teatro di incontri che la Procura ha attenzionato e tracciato, tra intercettazioni e foto. Si chiede di distingere, di non travolgere l'intero sistema politico in quella che per molti è paragonata a una piccola Mani Pulite. Al centro, ipotesi di reato come corruzione, pressioni, promesse e voto di scambio. Facendo fede a quello che emerge, al momento, dall'inchiesta ancora in atto. Tra gli scatti circolati negli ultimi giorni, anche quello che ritrae il consigliere regionale del Partito Democratico Armando Sanna vicino alla barca di Spinelli, in compagnia dell'ex ministro ed ex presidente di Regione Liguria Claudio Burlando. Il vicepresidente del consiglio regionale ha già spiegato, a poche ore dalla notizia circolata, quale era stato il suo ruolo in quella circostanza.
Sanna, passata la buriana, non è stato piacevole rivedersi in quell'immagine?
"Quella foto che mi ritrae vicino allo yacht di Spinelli è del 2021, la notizia uscì subito anche sui giornali quando eravamo sulla banchina. Pensi quanto c'era di segreto. Si è trattato di un incontro che la politica stava facendo, perché in quelle settimane, nel mio primo anno di mandato, ho cercato di conoscere la maggior parte delle persone, tra categorie, imprenditori, sindacalisti, associazioni che lavorano in tutta Genova e in Liguria. Come ribadito io ero all'inizio della mia esperienza politica (Sanna era stato in precedenza sindaco di Sant'Olcese ndr) e dovevo conoscere le persone e il porto, era un modo per ricevere i numeri del nostro porto, il più importante. Claudio Burlando aveva organizzato un incontro con gli imprenditori e queste immagini non c'entrano nulla con quello che sta succedendo, conta cosa ti dici durante il pranzo, non dove sei. Con le persone bisogna parlare, anche perché io faccio parte delle istituzioni. Il Pd deve sentire e parlare con tutti".
Nelle scorse ore il segretario provinciale del Pd Simone D'Angelo ha spiegato che il vostro partito non prende soldi da Spinelli dal 2010. È un messaggio che si vuole mandare in procinto della campagna elettorale che potrebbe partire a breve?
Il nostro segretario D'Angelo ha trasmesso i dati dal 2010 a oggi, non abbiamo preso più soldi da Spinelli, ma adesso il tema è un altro e avrà anche una ricaduta nazionale sul tema dei finanziamenti ai partiti. Io credo che si possano ricevere soldi da parte di chi vuole aiutare un percorso di finanziamento, ma nella trascrizione lecita di quello che uno prende e di che tipo di politica fa, con la trasparenza più completa.
È stato un errore tagliare il finanziamento pubblico ai partiti?
Non discuto decisioni prese da altri ma c'è molta confusione e starei attento a mischiare i piani. Io ho un ruolo istituzionale nell'ente, martedì (durante il consiglio regionale ndr) ho detto che si deve andare subito a elezioni e bisogna farlo perché c'è un grande immobilismo. Noi come Pd, come minoranza, spostiamo e muoviamo poco se non presentando i documenti che portino avanti la linea politica. L'ente è bloccato, fermo e bisogna stare attenti a non fare di tutta l'erba un fascio. Non dobbiamo avere paura e vergogna di essere consiglieri regionali, perché temo che questo possa diventare un attacco alla politica. E l'astensionismo è il male peggiore. Dobbiamo costruire fiducia con i cittadini che con il voto scelgono le persone di riferimento. Ho appreso la notizia dell'arresto di Toti con il sindaco di Capaci, eravamo lì con alcune classi genovesi, e stavamo parlando di legalità. Bisogna voltare pagina in fretta, anche all'interno del consiglio regionale.
Sanna, il voto anticipato non sembra più un'ipotesi remota. Se così fosse, qual è la deadline delle elezioni per l'approvazione del bilancio?
Entro 90 giorni, da quanto Toti si dimette, dobbiamo votare. Se ci sono avvicinamenti sulla base di elezioni a ridosso, come per esempio l'Emilia Romagna o l'Umbria, si potrebbe convergere su una data comune. Si vedrà dopo le Europee, suppongo che questa decisione verrà presa dopo l'8 e il 9 giugno. Visto il tema delicato credo che ci sia un'unica soluzione, quella delle dimissioni, perché lavoriamo con un ente, nonostante gli assessori dicano di essere compatti, che rischia la paralisi. Ci sono 7 miliardi di euro di investimenti, e altre situazioni aperte, e non possiamo per colpe, se ci saranno, di altri, bloccare quello che è il nostro programma di mandato. Per questo serve il voto.
E allora Sanna andiamo oltre, supponiamo che si voti in autunno, il Pd numeri alla mano sarà centrale in questa partita. State già lavorando alla coalizione, si sta muovendo qualcosa?
Siamo partiti già da mesi con una conferenza programmatica sul territorio, abbiamo un pacchetto pronto che metteremo sul tavolo con i nostri alleati. Il lavoro svolto in consiglio regionale è un chiaro programma di mandato, da Linea condivisa ad Azione. Questo è già un campo importante, bisogna mettersi al tavolo e il Pd deve farlo perché ha i numeri maggiori, portando avanti una linea chiara e poco politichese. Credo sia arrivato il momento di entrare a gamba tesa nelle problematiche delle persone, soprattutto sul tema sanitario che è fortemente debole. Sulla sanità ogni anno si dovranno tagliare il 15% delle liste d'attesa per chiudere il ciclo amministrativo, nei cinque anni, con il finale azzeramento delle liste d'attesa. Abbiamo portato avanti atti importanti, ma anche i temi infrastrutturali sono centrali. Non siamo mai stati il partito del "no" ma di quelli che si assumono una responsabilità. Ripartire e azzerare tutto, vogliamo dialogare con tutti perché non ci sia contraccolpo economico che blocchi la nostra regione, per paura di andare avanti.
Dal Pd al Mov5s ripetete "prima i programmi e poi il nome", ma se si votasse in autunno non c'è molto tempo davanti. Il candidato dev'essere un politico o un tecnico? Un politico che metta d'accordo tutti?
Stiamo facendo tante riunioni anche con i gruppi consiliari di minoranza e di tutte le forze politiche. Io penso che ci siano già figure di spessore che hanno dato la loro disponibilità, e questo è importante, con un dialogo aperto a tutti. Gli obiettivi sono chiari e devono essere di unione per il candidato, che a breve potrebbe essere chiamato alla campagna elettorale. Si voterà tra non più di quattro mesi.