GENOVA - Quella che sembrava solo un'ipotesi, al momento, pare invece concretizzarsi sempre di più e da ottobre si potrebbe slittare a novembre. La data per le Regionali è stata fissata per il 27 e 28 ottobre ma da Roma trapela con maggiore insistenza l'intenzione di accorpare il voto ligure con quello di Umbria ed Emilia Romagna, il 17 e 18 novembre. Una soluzione che non dispiacerebbe nemmeno ai piedi della Lanterna, considerando la corsa contro il tempo verso piazza De Ferrari dopo le dimissioni dell'oramai ex presidente Giovanni Toti. Si profila un'election day, come per le Europee di giugno, il 17 e 18 novembre per Emilia Romagna, Liguria e Umbria. Questo consentirebbe ai partiti e alle coalizioni di potersi organizzare meglio, a partire dalla scelta del candidato fino ad arrivare alla formazione delle liste.
Il centrodestra ligure solleciterebbe quello romano per poter prendersi qualche settimana in più, proprio per avere il tempo di strutturarsi maggiormente, considerando anche la pausa ferragostana. Il ventaglio di nomi - almeno a parole - non manca, da quelli politici a quelli civici, ma al momento la sensazione è che non si possa calcare la mano, tra desideri e passi indietro. I due schieramenti si osservano da lontano, con il centrosinistra che ha il proprio candidato in pectore, l'ex ministro Andrea Orlando, ma che in parte viene preservato dal Partito Democratico, che scongiura fughe in avanti. E l'ok definitivo che sembrava essere arrivato dal Movimento Cinque Stelle, dopo l'incontro nella capitale tra Orlando e Conte, ha perso aderenza nelle ultime ore.
Non solo candidati e liste da stilare, ma anche il perimetro della coalizione ha il suo protagonismo, soprattutto nel campo progressista. Perché se è vero che a destra non ci sono particolari dubbi rispetto a chi sarà della sfida, dai partiti (Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia) alle liste civiche che potrebbero far riferimento a Toti e Bucci; a sinistra sembra prendere forma l'intenzione di creare un movimento riformista nel quale far confluire Italia Viva, Azione, +Europa, Psi. A suggellare questa ipotesi gli incontri genovesi tra gli esponenti di spicco di Iv e Pd, con il non benestare, al momento, di M5s e Avs. Ma a spingere per allargare al centro, in questa fase interlocutoria, sono proprio i dem. I giochi però, come si suol dire, sono ancora da completarsi e la prossima settimana - con il ferragosto di mezzo - ci sarà la vera pausa estiva, pseudo vacanza, per i politici della Liguria. L'appuntamento è rimandato all'ultima decade di agosto.