GENOVA - A riunire Andrea Orlando, candidato del centrosinistra, e Giuseppe Conte, ci ha pensato lo scolmatore del Bisagno, a poco più di due settimane dal voto delle Regionali. E anche un nome e un cognome, quello di Giovanni Bucci, come non erroneamente pronunciato da Orlando, riferendosi al sindaco di Genova. Orlando e Conte viaggiano sullo stesso binario in termini di unità, tanto evocata dalla piazza di sinistra già a partire dalla manifestazione contro Giovanni Toti, quando si invocavano le sue dimissioni a luglio. "Ho lavorato per l'unità, continuo a lavorare per l'unità" tira dritto l'ex ministro dem. Sullo sfondo c'è la possibilità di chiudere la campagna elettorale del campo progressista tutti insieme, da Elly Schlein a Giuseppe Conte, passando per gli altri sostenitori della coalizione. E a lanciare l'iniziativa ci ha pensato proprio l'ex primo ministro.
"Penso che sia un valore a prescindere dalla Liguria, che sia la condizione per costruire un'alternativa a un governo a livello nazionale che sta per mettere in campo una manovra economica che colpirà pensionati e lavoratori e inciderà negativamente anche sulle tasche dei liguri" ha aggiunto Andrea Orlando. A fare da eco alle parole di Orlando, quelle del leader del Mov5s Conte, che poco prima aveva confermato di non aver nessuna difficoltà a chiudere la campagna elettorale sullo stesso palco con Schlein. D'altronde, almeno apparentemente, le frizioni tra i due sembrano rientrate dopo l'Aventino in Parlamento sull'elezione dei giudici della corte costituzionale. Per il candidato di centrosinistra è stata anche l'occasione per commentare gli ultimi sondaggi, Orlando si è riferito a quelli di Primocanale, commissionati a Tecne', che danno a parimerito (al 47%) Bucci e Orlando LEGGI QUI.
"Ero tranquillo quando i sondaggi mi davano di poco avanti, non sono preoccupato adesso che mi danno alla pari, sono convinto che la partita sia aperta e si giochi fino all'ultimo giorno" ha commentato Orlando. L'obiettivo, per il deputato dem, è quello di andare a pescare in quel bacino di astenuti, incerti, che ha deciso al momento di non recarsi al voto. "La cosa che noi dobbiamo fare, la più importante di tutti, è convincere una larga parte dei liguri ad andare a votare perché il dato che mi preoccupa dei sondaggi è che metà dei liguri dicono che non andranno a votare. Questa deve essere la nostra ossessione - ha incalzato Orlando -. Sono persone che hanno perso speranze, sono persone che hanno avuto delusioni, sono persone che spesso non abbiamo saputo ascoltare. Dobbiamo convincerli che la stagione che vogliamo aprire sarà una stagione di partecipazione, di inclusione, di sostegno alle persone più fragili, alle persone più povere. Vogliamo dirlo con molta chiarezza, la povertà non è una colpa, ma è un fallimento di tutti". E per farlo, lo sa bene Andrea Orlando, dovrà correre sul binario unico, quello dell'unità.