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Politica

Accuse reciproche soprattutto da Lega e Partito Democratico. Forza Nuova prepara le ronde per la sicurezza
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GENOVA - La notizia del capotreno accoltellato alla stazione di Rivarolo è corsa per tutto lo Stivale, con forti prese di posizione da parte della politica, a partire dal vicepremier Matteo Salvini. Alle sue parole hanno fatto eco quelle della Lega ligure e genovese, dove a parlare è stata la segretaria provinciale della Lega a Genova Francesca Corso, che attacca il Partito Democratico: "Nemmeno una parola da parte del Pd ligure contro la 16enne di origine nordafricana che ha ottenuto la cittadinanza italiana (denunciata e subito rilasciata) e il 21enne aggressore egiziano (arrestato) che girava per strada con la lama e in pieno giorno ha accoltellato il capotreno lasciandolo a terra in un lago di sangue alla stazione di Genova Rivarolo soltanto perché aveva chiesto il biglietto alla coppia di passeggeri. Il sottile tentativo della sinistra di dare la colpa al ministro del Mit Matteo Salvini - aggiunge Corso -, che peraltro ha tempestivamente espresso piena solidarietà al capotreno e poi si è schierato con i lavoratori delle Ferrovie scesi in sciopero, per l'insicurezza dilagante dovuta al 'politically correct' e al buonismo imperante nel nostro Paese è vergognoso.

A intervenire sull'episodio anche il sindaco di Genova, oramai presidente di Regione Liguria, Marco Bucci. "Si tratta di cose pazzesche, inaccettabili, che bisogna risolvere, non è possibile che la gente si comporti così - ha commentato Bucci -. C'è qualcuno che ci fa anche politica dietro", aggiunge il sindaco-presidente. "Da una parte e dall'altra" gli fanno notare i cronisti presenti. "Certo, ma sono cose che non sono accettabili e basta, non ci sono vie di mezzo in queste cose", conclude. "Solidarietà al capotreno accoltellato sul regionale Genova-Busalla, l’aggressione subita è intollerabile. Fanno benissimo i lavoratori delle ferrovie a scioperare e a chiedere sicurezza: l’incolumità sul posto di lavoro è un valore non negoziabile e va messa al primo posto". Lo afferma la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. "La sicurezza va assolutamente garantita, e il ministro Salvini farebbe bene ad occuparsene, anziché utilizzare un grave fatto di cronaca per fare propaganda. Come osserviamo ogni giorno i reati sono aumentati – prosegue Paita – e istituire nuove fattispecie non serve a nulla. Bisogna mettere più forze dell’ordine a presidio di stazioni e treni. Ma con i tagli previsti dalla legge di bilancio difficilmente questo accadrà".

Arriva anche l'interrogazione presentata dal deputato Pd Andrea Orlando alla Camera e rivolta al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, e al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi."Si chiede di sapere, a fronte di un nuovo grave episodio, quali urgenti iniziative il governo intenda adottare al fine di potenziare i controlli e garantire maggiore sicurezza per il personale in servizio sui treni, in particolar modo per quelli che interessano le tratte regionali che sempre più spesso sono teatro di pericolose aggressioni che ne mettono a rischio la propria incolumità".

Il consigliere regionale del Partito Democratico Armando Sanna ha commentato così quanto accaduto al capotreno, chiedendo un tavolo permanente per la sicurezza. "Voglio portare la mia solidarietà al ferroviere Rosario Ventura accoltellato mentre faceva il suo lavoro di capotreno e alle lavoratrici e ai lavoratori delle ferrovie che oggi incrociano le braccia per chiedere più sicurezza. A Salvini che si schiera con gli scioperanti vorrei ricordare che da anni i ferrovieri liguri chiedono di essere scortati in certi convogli e in determinati orari da agenti Polfer o da guardie di vigilanza privata, ma il Ministero dell’Interno non ha mai trovato i fondi necessari, così come ricordo al viceministro Rixi che la giunta Toti, con l’assessore dell’epoca di Fratelli d'Italia, Gianni Berrino, promise un servizio di vigilanza privata, che ovviamente non è mai stata attivata - commenta Armando Sanna -. Quindi oltre alle parole di circostanza e al solito populismo ci aspettiamo e chiederemo che venga subito attivato un tavolo permanente sulla sicurezza a bordo dei treni che metta al lavoro Regione, Trenitalia, il Gruppo FS, Prefetture e organizzazioni sindacali. Quello delle aggressioni a chi lavora, sui treni come in sanità, è un tema da affrontare al più presto senza demagogia. A disposizione per portare il mio contributo in consiglio regionale.

Alle sue parole fanno eco quelle di Cristina Lodi, consigliera comunale e segretaria regionale di Azione, intervenuta sulla grave aggressione del capotreno e sulla necessità di immediati provvedimenti, a fronte della richieste dei sindacati. "Dopo queste ore concitate di grande preoccupazione per la vita del capotreno accoltellato a Rivarolo - dichiara la consigliera Lodi - alla cui famiglia e colleghi si esprimono vicinanza e solidarietà, urge una riflessione approfondita e concreta. Oggi, a fronte di uno scambio di riflessioni con le organizzazioni sindacali , possiamo condividere e sostenere il loro pensiero, ovvero che sia necessario soprattutto che a livello regionale venga ripristinato immediatamente un tavolo tecnico sulla sicurezza con Trenitalia, Polfer, le prefetture, la Regione e, appunto, le organizzazioni sindacali. Necessario affrontare sia il tema della sicurezza nello specifico in riferimento a questo fatto molto grave, rilanciando però anche la necessità, in virtù del prossimo bilancio preventivo della Regione Liguria, di investire risorse, perché non solo non si deve rinunciare al buon proposito di un confronto assiduo su questo tema, ma bisogna pensare di prevedere maggiori risorse e denari, necessari per dare gambe ai provvedimenti. Dunque,  come consigliera comunale  ma anche come segretaria regionale di Azione,  su questo monitoreremo e saremo vigili affinché la Regione si attivi immediatamente, recependo le istanze  e quelle che sono le richieste dei sindacati".

"L'audizione degli amministratori delegati di Trenitalia e Italo in commissione Trasporti nella giornata dello sciopero proclamato dopo l'accoltellamento di un capotreno a Genova, ha ulteriormente evidenziato l'assenza di risposte concrete del ministro Salvini ai problemi ormai cronici nel trasporto ferroviario - commenta la vicepresidente del Pd alla Camera Valentina Ghio -. Da parte del Mit continuano a mancare indicazioni chiare sulla programmazione degli interventi migliorativi per la tutela della sicurezza dei lavoratori del sistema ferroviario, oltre che una pianificazione seria per affrontare i ritardi di percorrenza che soprattutto su alcune tratte molto frequentate, sono ormai una costante. Invece che fare propaganda politica sulle aggressioni al personale, dal ministro Salvini ci saremmo aspettati risorse adeguate in manovra di bilancio, pianificazione e controllo, per dare risposte a lavoratori, viaggiatori e pendolari, tutto quello che fino ad oggi è mancato e manca".

E dopo l'accoltellamento di un capotreno "da parte di un immigrato alla stazione di Genova, Forza Nuova ha deciso di organizzare nei prossimi giorni 'Passeggiate per la Sicurezza' in città e sui treni. Questo episodio, insieme a diversi stupri avvenuti in altre città, dimostra il fallimento del Governo Meloni su un tema cruciale: immigrazione e sicurezza". Forza Nuova ritiene inoltre che "Salvini pagherà presto il prezzo delle sue parole vuote di fronte alle politiche disastrose del governo e rischia di subire la stessa sorte di Sánchez in Spagna, fischiato e inseguito dalla gente per non aver fatto nulla per la sua popolazione dopo l'alluvione. Se il Governo Meloni non è in grado di proteggere i cittadini, Forza Nuova si impegnerà a reagire, invitando tutti i genovesi a unirsi per difendere la comunità".

Sull'accaduto è intervenuto anche il sindaco di Benevento Clemente Mastella: "Esprimo totale e massima solidarietà al capotreno, originario di Benevento e che ha qui la sua famiglia, accoltellato su un regionale in Liguria. Un episodio barbaro e agghiacciante: auspico che la giustizia agisca con la necessaria severità per quest'atto di violenza cieca. È davvero preoccupante l'intensificarsi di episodi che colpiscono, in maniera tanto criminale quanto stolta, chi è impegnato a servire la comunità e a garantire i servizi essenziali. Come nei trasporti, anche medici e operatori della sanità sono troppo frequentemente oggetto di vessazioni fisiche e verbali ingiustificabili. Una deriva che va fermata", conclude Mastella.

 

 
 

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