È la condivisione la strada per non dimenticare, per non dimenticare il dolore che si è portato dietro il crollo di ponte Morandi. Parole che, pronunciate dall'arcivescovo di Genova Marco Tasca risuonano nei cuori dei parenti ma anche dei tanti genovesi che hanno impressa nella mente quella data, il 14 agosto 2018.
Il dolore e la condivisione
Il figlio di Andrea Cerulli taglia il nastro, inaugurato il Memoriale delle vittime del Morandi
Mons. Tasca, ai microfoni di Primocanale, ha voluto mandare il suo messaggio, nella giornata in cui si è inaugurato il Memoriale delle vittime del Morandi. "Il messaggio che voglio mandare è che davvero c'è tutta la bellezza della condivisione: essere qui insieme oggi per ricordare un momento di grande dolore per la nostra città e per le persone che sono state coinvolte. Una vicinanza in modo speciale ai familiari delle vittime, ma anche un segnale, che ci porti a guardare al futuro, perché dalla difficoltà, da un momento di dura prova può nascere qualcosa di buono. Siamo chiamati insieme a volere questo, a volere che da questa tragedia nasca qualcosa di buono, che significa sentirsi partecipi dell'unica realtà e responsabili uno dell'altro, corresponsabili di uno e dell'altro per guardare il futuro insieme".
"La solidarietà degli altri"
Come affrontare il dolore, riuscire a conviverci e a razionalizzarlo, per quanto possibile. E chi, meglio dell'arcivescovo di Genova Mons. Marco Tasca, può provare a spiegarlo, a farlo capire. "È un dolore che solo chi lo ha vissuto e lo sta vivendo può provare a capirlo. Penso che sentire tanta solidarietà intorno a sé aiuti, non toglie il dolore quotidiano ma è possibile condividerlo, e questo aiuta, perché le persone intorno che condividono il nostro dolore ci possono aiutare - spiega a Primocanale l'arcivescovo di Genova Tasca -. Il Memoriale è un segno concreto per far sentire alle persone che non sono sole e che stanno soffrendo". Un dolore che non potrà mai passare ma che potrà essere gestito e vissuto con l'altro.
IL COMMENTO
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