La politica è anche tattica, una partita a scacchi in attesa di andare a dama. E in via Garibaldi, a Genova, la dama si chiama Comunali. La campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo ma i motori iniziano a scaldarsi in vista del voto della prossima primavera. All'appello mancano le candidature ufficiali dei potenziali sindaci, da destra a sinistra passando per il centro.
Cosa succede nei due schieramenti
L'investitura ufficiosa per Pietro Piciocchi, vicesindaco reggente, è arrivata dai partiti di centrodestra capitanati dal presidente Marco Bucci. Ma la palla, come hanno specificato dalla maggioranza, è passata a Roma, a cui spetterà l'ultima parola sul disco verde a Piciocchi. L'avvocato genovese ha incassato il sostegno dei partiti e delle liste civiche che dovrebbero sostenerlo, ma voci insistenti dalla capitale fanno sapere che per dare l'ok definitivo si starebbe aspettando il nome del competitor principale. Laconico e tagliente il commento del consigliere regionale del Partito Democratico (ex candidato alle Regionali dello scorso ottobre) Andrea Orlando: “Siamo di fronte a una scusa perché il centrodestra non ha ancora ufficializzato e candidato Piciocchi, questa è la verità”. Perché dall'altro lato della barricata il centrosinistra sta delineando ancora il perimetro della coalizione, e poi dovrà trovare il candidato sindaco migliore, che metta d'accordo una pluralità di anime. Sullo sfondo intanto, rimangono due potenziali profili che sia Movimento Cinque Stelle che Azione potrebbero giocarsi: Tiziana Beghin (ex eurodeputata del Mov5s) da una parte, Cristina Lodi (segretaria regionale di Azione) dall'altra. Entrambe potrebbero correre da sole al primo turno, per poi convergere con il campo progressista al ballottaggio. Ancora nulla di deciso però, in questi giorni freddi dal punto di vista climatico ma caldi dal punto di vista politico, per quanto riguarda il centrosinistra.
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Gli osservati speciali
Diversi i nomi che circolano, dentro e fuori il Partito Democratico: da Alessandro Terrile ad Armando Sanna, passando per Federico Romeo e Roberta Pinotti; ai quali si aggiungono i profili civici di Adriana Del Borghi, Maurizio Conti e i fratelli Pericu, Andrea e Silvia. Ma al momento, le quotazioni sono ancora tenute sotto coperta. Quello che sembra confermato è l'osservarsi e l'aspettarsi a vicenda, per capire chi è pronto a fare la prima mossa, proprio come a dama. Nel frattempo nell'aula rossa del consiglio comunale di Genova si respira un'aria di quiete, che sia prima o dopo la tempesta non è dato sapersi. I movimenti delle ultime settimane, con diverse scosse di assestamento, al momento hanno trovato la loro dimensione. Liguria al Centro resta, per ora, con tre consiglieri: Lorenzo Pellerano, Nicholas Gandolfo e Federica Cavalleri. Questi ultimi due potrebbero passare a breve in Fratelli d'Italia ma lo spostamento è frizzato.
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Chi verrà ufficializzato per primo?
Qualora ci fosse il travaso nel partito di Giorgia Meloni, Pellerano sembrerebbe intenzionato, anche su invito romano, a cambiare il nome del gruppo consiliare: da Liguria al Centro a Noi Moderati. Un primo passo per iniziare la cavalcata verso il voto della prossima primavera, quando verranno sciolte le riserve sui partiti e le liste civiche. Nel frattempo però, anche i cittadini genovesi aspettano di capire chi saranno i candidati a sindaco dei due principali schieramenti. Una deadline ufficiale non c'è, ma da quello che si apprende, e dalle dichiarazioni più o meno formali, potrebbe essere l'ultima settimana di gennaio o la prima di febbraio. Adesso, la partita, corre su un altro binario: chi uscirà prima con il nome del candidato? La sensazione è che ci sia attesa, per non sbagliare la prima (o ultima) mossa, come in una partita a scacchi. E il voto della primavera si avvicina.