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Politica

1 minuto e 38 secondi di lettura
di Matteo Angeli

Un genovese su due non andrà a votare per eleggere il nuovo sindaco. Questo il risultato del sondaggio commissionato da Primocanale a Tecnè per capire meglio le prossime elezioni comunali di Genova. Il 50% ha risposto sì, il 31% no mentre il 19% "non sa" ma gli esperti ci dicono che chi è indeciso oggi difficilmente andrà poi alle urne. Ricordiamo che in occasione delle ultime elezioni comunali del 2022 si era recato al voto il 44,2% degli elettori.

 

I dati riportati - spiega il professor Luca Sabatini, dell'Università di Genova - mostrano una contraddizione apparente: il 35% degli intervistati considera l’astensionismo un problema grave, il 54% lo ritiene un problema moderato, mentre solo il 3% lo minimizza. Tuttavia, alla fine, solo il 50% degli aventi diritto si reca effettivamente alle urne. Questo divario tra percezione e comportamento solleva alcune questioni. Se la grande maggioranza degli intervistati ritiene l’astensionismo un problema, perché metà degli elettori decide comunque di non votare? Le risposte possono essere molteplici: disillusione verso la politica, mancanza di alternative credibili, sfiducia nei partiti o nella capacità del voto di incidere realmente sulle decisioni. Inoltre, esiste una componente psicologica ed emotiva: dichiarare che l’astensionismo è un problema è un’affermazione di principio, ma tradurla in un’azione concreta – ossia il voto – implica una volontà e una motivazione che, in molti casi, vengono meno. Questo riflette una dissonanza tra il riconoscimento teorico dell’importanza della partecipazione e la scelta pratica di astenersi". 

 

"Per contrastare questo fenomeno, servirebbero azioni concrete- continua Sabatini - un rafforzamento della cultura politica, un sistema più trasparente e rappresentativo, oltre a un maggiore impegno delle istituzioni nel recuperare la fiducia degli elettori. L’astensionismo non è solo un problema numerico, ma un sintomo di un rapporto logoro tra cittadini e politica, che va ricostruito attraverso partecipazione, credibilità e inclusione".

 

Rabbia e disinteresse sono i sentimenti più diffusi verso il mondo dlla politica e incidono di più rispetto alla mancanza di di candidati o partiti rappresentativi ed è su questo che tutti dovrebbero fare un'analisi approfondita.

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