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Politica

Il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle aveva detto in aula che "alla destra piace bruciare"
4 minuti e 39 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
Il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Stefano Giordano

A 24 ore dalla frase choc del consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Stefano Giordano ("La destra è abituata a bruciare" ndr) pronunciare in aula, durante l'ultimo consiglio, la Lega chiede le dimissioni del vigile del fuoco. 

Bagarre in consiglio regionale, Giordano: "Al centrodestra piace bruciare…". Poi le scuse

La dura presa di posizione della Lega

"Noi ricordiamo ancora molto bene le gogne mediatiche, gli ingiustificati attacchi e le infondate accuse rivolte in passato a consiglieri di centrodestra da parte delle sinistre, che ne avevano chiesto con veemenza le dimissioni. Ora noi chiediamo che il consigliere regionale del M5s Stefano Giordano si dimetta e respingiamo al mittente, cioè il Pd, le inaccettabili accuse di strumentalizzazione su un fatto che è oggettivamente gravissimo" si legge nella nota dei consiglieri regionali della Lega. Secondo il Carroccio non si tratta solo di una questione di correttezza, come sottolineato dal dal presidente Marco Bucci, ma ritengono doveroso che il capogruppo pentastellato si dimetta perché "ha dimostrato, ancora una volta, di essere inadeguato per un'autorevole assise come la nostra".

"Non è all'altezza", l'accusa del Carroccio

I consiglieri regionali della Lega accusano Giordano di aver rincarato la dose ribadendo che non accetta lezioni da nessuno, soprattutto dalla destra. "Non accetto lezioni dalla destra che brucia i soldi dei contribuenti con canili di lusso in Albania o manda sistematicamente in fumo la credibilità degli italiani nel mondo rilasciando un torturatore e stupratore di bambini" ha scritto attraverso un comunicato stampa Stefano Giordano. "Come giustamente ha ricordato ieri alla Camera il deputato ligure Francesco Bruzzone, se il consigliere del M5s fosse più cosciente del posto che occupa dovrebbe sapere che la legge regionale, ancora oggi in vigore, intitolata ‘Testo unico per gli interventi regionali per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana’ è stata approvata nel 2004 su iniziativa del presidente del consiglio leghista e quando governava il centrodestra" hanno chiosato dalla Lega. 

Fratelli d'Italia, la richiesta di condanna unanime

"Il silenzio dei 5S sul caso Giordano, fa rumore. Soprattutto perché parliamo di una forza politica abituata a emettere sentenze ancor prima del processo, che invece ora tace di fronte al fatto compiuto", dichiara l'On. Matteo Rosso all'indomani delle affermazioni del consigliere regionale ligure del M5s Stefano Giordano che, a margine di un'interrogazione in aula sul termovalorizzatore, ha dichiarato: 'Piace al centrodestra bruciare, sembra di essere tornati durante i periodi bui della seconda guerra mondiale. Da una parte vogliono bruciare i morti in un secondo forno crematorio nel cimitero di Staglieno, dall'altra vogliono bruciare i rifiuti'. Una frase inaccettabile - prosegue Rosso - che merita condanna unanime. Non prendere le distanze in modo chiaro e netto da tale affermazione, significherebbe condividere quelle parole. Oltre al fatto che metterebbe a nudo tutta l'ipocrisia moralizzatrice non solo del M5s, ma di tutta la sinistra che non prende le distanze per timore di rendere ancor più precario il loro finto equilibrio interno".

L'affondo di Forza Italia

"Le parole pronunciate dal consigliere della Liguria del Movimento Cinque Stelle, Stefano Giordano, sono di una gravità assoluta e inaccettabile. Un'offesa indegna nei confronti della nostra democrazia e di chi, con serietà e dedizione, ha sempre servito il Paese. Non sorprende la deriva di Conte e del Movimento Cinque Stelle, sempre pronto a scatenare polemiche con toni indegni e irresponsabili - dichiara il deputato di Forza Italia Roberto Bagnasco -. Ma ciò che è ancor più grave è il silenzio assordante del Partito Democratico, che ancora una volta dimostra una totale incoerenza morale e politica. Quando ad essere colpiti sono gli avversari, la sinistra tace, dimostrando una complicità vergognosa. Di fronte a certe dichiarazioni, non dovrebbero esserci bandiere politiche: il rispetto istituzionale dovrebbe essere un valore condiviso da tutti. Aspettiamo una presa di distanza netta da parte del Movimento Cinque Stelle e di tutto il centrosinistra. Il dibattito politico può essere aspro, ma non può mai sconfinare nella diffamazione e nell’odio. Certi atteggiamenti delegittimano le istituzioni e avvelenano il clima democratico, danneggiando i cittadini e il Paese intero. Noi di Forza Italia continueremo a batterci per un confronto serio e rispettoso, opponendoci con fermezza a ogni forma di demagogia e violenza verbale". 

Le liste civiche tirano in ballo Andrea Orlando

"Non vogliamo perdere la speranza che la sinistra prenda le distanze dal consigliere Stefano Giordano. Pur se a livello nazionale ancora tutto tace, vogliamo credere che ci sia una presa di coscienza di quanto accaduto ieri mattina in consiglio regionale. I leader di forze politiche che si riconoscono nei valori delle istituzioni e del rispetto reciproco sapranno intervenire per sottolineare come certe affermazioni siano inaccettabili - così Matteo Campora e Giovanni Boitano, capigruppo rispettivamente di Vince Liguria-Noi Moderati e Orgoglio Liguria -. Ne siamo convinti e crediamo che un simile intervento sia necessario anche alla luce delle posizioni che il centrosinistra genovese pare non riuscire a prendere. Restiamo infatti stupiti che, dopo essere rimasto silente in aula tutto il tempo, Andrea Orlando ieri abbia a fine giornata ritenuto di mistificare la realtà, di stravolgere i fatti. Anziché condannare chi ha paragonato il termovalorizzatore ai forni crematori e il centrodestra ai nazisti, è arrivato a invitare la sua coalizione non cadere nelle provocazioni di Bucci, a stigmatizzare l’aggressività del presidente della Regione nei confronti del consiglio regionale. Questa posizione a mente fredda fa temere che, secondo la visione della sinistra, le parole di Stefano Giordano non siano gravi e il vero colpevole sia il centrodestra che non le ha accettate".

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