![Bagarre in consiglio regionale tra maggioranza e opposizione](/images/whatsappimage20250211at11.09.44p29311.jpeg)
Doveva essere un consiglio regionale tranquillo ma si è trasformato in una bagarre totale, con il centrodestra che ha deciso di abbandonare l’aula e di convocare una capigruppo.
Le parole di Stefano Giordano
La frase incriminata e che ha fatto scattare la rabbia della maggioranza è stata pronunciata dal numero uno del Movimento Cinque Stelle Stefano Giordano, mentre si discuteva il ciclo dei rifiuti in Liguria.
“Piace al centrodestra bruciare, sembra di essere tornati durante i periodi bui della seconda guerra mondiale. Da una parte vogliono bruciare i morti in un secondo forno crematorio nel cimitero di Staglieno, dall'altra vogliono bruciare i rifiuti...” ha detto in aula Giordano. Alle sue parole si è scatenata la reazione furente della consigliera regionale di Fratelli d’Italia Lilli Lauro, seguita dall’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone (che ha urlato per molti minuti “vergogna vergogna, dice che il centrodestra brucia le persone, vergognatevi” ndr). Sgomento anche dal resto della maggioranza, a partire dall’assessore allo Sport Simona Ferro, meloniana di ferro. Durissima anche la reazione del presidente Marco Bucci che ha tirato in ballo Andrea Orlando: “L’ex ministro non dice niente? Non parla? Non ha niente da dire”, lo ha incalzato per diversi minuti. Il centrodestra si è chiuso in conclave per decidere come agire, si vocifera che potrebbero essere chieste le dimissioni del consigliere regionale Stefano Giordano. Nel frattempo è pronto a uscire un comunicato stampa del centrodestra che chiederà ai partiti di opposizione di prendere le distanze.
Le scuse del consigliere regionale Stefano Giordano
Dopo una sospensione di circa un’ora, il capogruppo del Mov5s Stefano Giordano è tornato in aula e ha chiesto scusa, in un intervento di pochi minuti, per le parole pronunciate. Una frase, insomma, “uscita male” che ha reagire con veemenza la maggioranza. “Mi rivolgo a tutto il consiglio regionale, a partire dal presidente della giunta regionale e del consiglio regionale, penso che nell’onestà intellettuale e nella trasparenza di ogni persona ci sia a volte il coraggio, il coraggio di chiedere scusa, la mia uscita era un’uscita che non voleva assolutamente portare il terreno su qualche cosa che mi appartiene e che ha vissuto di ricordi, che lascia terreno fragile nella nostra storia. Era un’uscita che voleva stimolare ma nel modo sbagliato, è una politica che non mi appartiene, il fatto che non ho dormito stanotte e i problemi familiari di questo periodo mi hanno indotto a parlare in modo inopportuno. Non c’era nessun parallelismo con le scelte infrastrutturali che non condividiamo, ritengo che il mio atto sia un inizio di un sistema e di un clima che deve essere costruttivo, in un’uscita che non voleva richiamare una ferita profonda. Penso che nella vita chiedere scusa sia un elemento imprescindibile. Ritengo che ci siano punti d’unione nelle cose che diciamo, ho fatto un’affermazione da cui mi dissocio, personalmente. Gesto di unione e non di separazione, un buon inizio perché dentro di noi non si riescono a contenere certi sentimenti. Memore di quello che ha subìto la mia famiglia, mi dissocio e chiedo scusa a tutti. Comunico la mia auto sospensione oggi, un piccolo segno, un’amarezza profonda ma quello che sto facendo vorrei che fosse un metodo e invito un po’ tutti a riflettere su quello che vi sto dicendo”.
L'ultima parola in aula di Arboscello e Bucci
L'intervento in aula del vicepresidente del consiglio regionale Roberto Arboscello, che si dissocia dall'uscita del consigliere Giordano ma chiede alla maggioranza di non strumentalizzare. "Intervengo a nome di tutta la minoranza perché la rappresento anche istituzionalmente. Raramente capita di pronunciare la parola scusa, pronunciata in modo chiaro e inequivocabile, parole che lo meritavano, inopportune e sbagliate. Facciamo nostro quello che ha detto il consigliere Giordano, parole da cui ci prendiamo le distanze perché sappiamo che sono state sbagliate. Ma non accettiamo certi atteggiamenti di strumentalizzazione da parte della maggioranza" ha detto Arboscello in aula. "Le scuse devono essere accettate, ma non accettiamo accuse di strumentalizzazione - alza la voce il presidente di Regione Liguria Marco Bucci -. Una frase grave, un grosso torto a tutta l'assemblea regionale, è uno stile che abbiamo già visto e rifiutato. Non riteniamo accettabile che in questa arena si parli in questo modo, non abbiamo sentito la dissociazione da parte dei partiti di minoranza rispetto a quello che ha detto il consigliere Giordano, ce lo aspettiamo anche dai partiti nazionali. Si devono dissociare da quello che ha detto Giordano, mi aspetto che il presidente Conte dica chiaro e tondo che queste cose non sono accettabili. Mi auguro che questo succeda entro la giornata di oggi, sarebbe un bel segnale da parte di tutti. Oggi Giordano si dovrebbe dimettere, sarebbe stato un bel segnale dimettersi, perché ha fatto illazioni esagerate. Dissociazione da parte di tutti, anche a livello nazionale" il monito finale di Bucci.
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