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di Mario Paternostro

E finalmente arrivò il giorno della trappola. Arrivò dopo diciassette omicidi in soli sette mesi scarsi. Tra ottobre del 1997 e aprile del 1998. Gli investigatori riescono a individuare il serial killer genovese Donato Bilancia quasi per caso, attraverso quella Mercedes nera comprata da un amico e non pagata, o quasi. Che stufo di aspettare i suoi soldi, va in procura per denunciare la mancata formalizzazione del passaggio di proprietà e per contestare quella raffica di multe ricevute per il mancato pagamento di pedaggi autostradali. Insomma che cosa faceva il killer?

Usava la Mercedes nera in autostrada senza pagare mai il pedaggio. Andava a uccidere e usciva dai caselli senza pagare una lira. I carabinieri fanno presto e scoprire una corrispondenza perfetta con l’identikit dell’omicida che aveva fatto la trans Lorena e soprattutto la corrispondenza con il Dna trovato sul corpo di una delle ultime sue vittime, uccisa su un treno.

E’ interessante lo stratagemma usato per incastrare il serial killer con il Dna. Attendono che beva un caffè al bar e sequestrano subito la tazzina che ha usato per prendere le sue tracce. Bilancia ha anche gettato un mozzicone di sigaretta che servirà allo stesso scopo. Il Dna viene comparato e conferma che è lo stesso, quello del caffè e quello lasciato sulla vittima. Racconta quel giorno, Carlo Piano, nel suo libro “Il torto”.

“Il 6 maggio del 1998 è un mercoledì. A Genova, alle 11 del mattino, un uomo di mezza età, trasandato e con la barba di qualche giorno, esce dal pronto soccorso dell’ospedale San Martino. È andato lì a fare delle radiografie e ora, a capo chino, si dirige verso la sua vespa per tornare casa. È un lampo: tre carabinieri in borghese gli piombano addosso all’improvviso nel
parcheggio dell’ospedale e lo catturano. L’uomo è impaurito e stupito, teme che quelle persone gli facciano del male. Quell’uomo spaventato è Donato Bilancia, 47 anni, il «più grande criminale del Novecento italiano» secondo lo psichiatra Vittorino Andreoli. Il 6 maggio così segna la fine di un incubo e l’inizio di un grande enigma: quello della figura di Bilancia”.

Il killer, dopo un iniziale silenzio, confessa tutti i delitti. Addirittura ne aggiunge, quasi con orgoglio, uno su cui nessuno aveva mai indagato: il primo, quello di Giorgio Centanaro una morte passata infatti come morte per cause naturali. Ipotesi che aveva molto amareggiato Bilancia perché invece, nel suo egocentrismo paranoico, quello era stato il primo scalino della sua grande “carriera” da serial killer.

Quando si siede davanti al Pubblico Ministero, Enrico Zucca, l’assassino seriale esordisce affermando: ”Se volete che vi racconti la mia storia, dobbiamo cominciare dall’inizio. E l’inizio non è un omicidio, non sono otto omicidi, ma diciassette”. Ammette dunque tutti i delitti, dal primo all’ultimo.
Bilancia è stato preso in esame negli anni da almeno una dozzina di psichiatri. “Quello che io ho fatto non lo sa nessuno, se non io” ripete a tutti. Secondo loro, crudeltà e piacere si intrecciano nel movente dei suoi delitti, compiuti per ragioni futili o, addirittura, senza ragione alcuna. Tutti legati tra loro da un unico filo rosso: il puro odio. Per disamore, solitudine e rancore verso il prossimo.

Il killer fa mettere a verbale questa spiegazione: “Perché io ho fatto sempre tutto da solo. Ed è stata sempre la formula ideale per non avere problemi”.
Il Tribunale di Genova lo condanna a 13 ergastoli e 28 anni di prigione. Bilancia trascorre 20 anni dietro alle sbarre del carcere di Padova. Prima da detenuto isolato e solitario, a causa delle minacce da parte degli altri detenuti.

Muore di Covid il 17 dicembre 2020 in carcere a Padova. Hanno scritto il giorno della sua scomparsa: “Lo ha ucciso un killer molto più seriale e invisibile di lui.”.
Lo racconteremo nell’ultima puntata di “Ti ricordi?” a partire da lunedì su Primocanale ore 22.30, dedicata a questa incredibile e tragica storia, con l’aiuto di due ospiti, lo scrittore di best seller Carlo Martigli e Roberto Orlando giornalista di “Repubblica” che allora seguì tutta la terribile vicenda.

(Le puntate di “Ti ricordi?” verranno trasmesse sul canale 10 lunedì alle 22.30, martedì alle 16.45, mercoledì alle 18.40, giovedì alle 23.30, venerdì alle 15.05, sabato alle 19.45 e domenica alle 12.00. E sono disponibili on demand sul sito www.primocanale.it)

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