Piciocchi: "Tari alta eredità della sinistra, il termovalorizzatore non sarà a Scarpino"

"Se vogliamo che si abbassi la Tari, Amiu deve iniziare a guadagnare non solo con la raccolta dei rifiuti". Pietro Piciocchi attuale sindaco facente funzioni commenta così l'approvazione dalla giunta comunale delle linee di indirizzo ad Amiu Genova spa per la partecipazione alla manifestazione di interesse regionale per la realizzazione di un impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti a carattere regionale.
"Le linee guida - spiega Piciocchi - danno il mandato ad Amiu di partecipare alla manifestazione di interesse regionale che rappresenta un'opportunità per il rafforzamento della società e per lo sviluppo di un'infrastruttura strategica per la città e per l'intera regione nella chiusura del ciclo dei rifiuti con un impianto di incenerimento che, voglio chiarirlo subito, non sarà realizzato a Scarpino. Questa discarica finirà il suo ciclo di vita nel 2030 e quindi abbiamo il dovere di pensare al domani. Abbiamo ereditato dalle giunte di sinistra una vera bomba ecologica e speso tanti soldi per metterla in sicurezza e di questo siamo orgogliosi. Oggi Amiu è un'azienda che si occupa solo di raccolta di rifiuti vogliamo che gestisca anche l'impiantistica e sarà questo il modo per poter abbassare la Tari a Genova".

Ipotesi Cengio per il termovalorizzatore

Per il nuovo termovalorizzatore esclusa la zona di Scarpino, che era stata individutata insieme ad latre dagli studi del Rina, resta forte l'ipotesi di Cengio in Val Bormida anche se nella zona sono già nati comitati per dire no. E' di qualche giorno fa la notizia che tredici sindaci e precisamente quelli di Cairo Montenotte (altro sito individuato oltre a Vado- Quiliano) e Cengio, Bardineto, Bormida, Calizzano, Dego, Giusvalla, Mallare, Massimino, Millesimo, Piana Crixia, Plodio, Roccavignale hanno firmato un documento per esprimere la loro contrarietà.