Politica

Oggi la prima discussione in aula su modifica legge regionale
2 minuti e 21 secondi di lettura
di Redazione politica

La priorità va alla legge per l'aumento del numero di assessori, poi - eventualmente - via all'introduzione dei sottosegretari regionali: sono le linee guida che il presidente di Regione Liguria, Marco Bucci, ha esposto durante la prima discussione dell'aula sulla modifica allo statuto regionale che consentirebbe l'introduzione dei sottosegretari. L'amministrazione ne vorrebbe "fino a quattro", ma sarebbe disposta a ridurne drasticamente il numero nel caso in cui da Roma dovesse arrivare l'ok all'allargamento della giunta.

Bucci vorrebbe tredici assessori

"A noi interessa avere più persone che facciano l'esecutivo - ha detto Bucci in aula, al termine di un'accesa discussione -. E' un tema bipartisan, perché il Pd ha lo stesso problema in Puglia. Nella legge 17 c'è scritto che vogliamo che gli assessori siano quelli previsti dalla legge nazionale. Abbiamo indicato fino a quattro sottosegretari nel caso in cui non avessimo più assessori. Le due strade sono in parallelo, non consequenziali. Vorrei avere 13 assessori, in Comune ne avevo 12 con la metà degli abitanti della Liguria - ha aggiunto Bucci - non si fa in funzione delle persone, ma di quello che c'è da fare e non è detto che in una regione piccola ci sia meno da fare rispetto a una regione grande. Abbiamo bisogno di persone che ci aiutino a lavorare sulle nostre tre priorità: infrastrutture, sanità e lavoro".

Obiettivi: infrastrutture, sanità e lavoro

In risposta alle domande arrivate da parte del consigliere Pd Andrea Orlando Bucci ha risposto: "È la cosa principale da fare? No. Le cose principali sono gli obiettivi: infrastrutture, sanità e lavoro. È la cosa prioritaria? Sì, perché è un mezzo. Quello che facciamo noi oggi non è un fine, è un mezzo per raggiungere il fine. Come facciamo a raggiungerlo? Potenziando l'esecutivo". La proposta di legge regionale prevede la possibilità di introdurre fino a quattro sottosegretari con il compito di "coadiuvare il presidente nell'esercizio delle sue funzioni" partecipando alle sedute della giunta, ma senza diritto di voto. Potrebbero anche essere delegati a rispondere ad interrogazioni e interpellanze dinanzi al consiglio regionale.
Il loro compenso sarebbe pari a quello dei consiglieri regionali e, nelle intenzioni dell'amministrazione, non comporterebbe ulteriori esborsi per le casse regionali.

Le critiche della minoranza

Non sono mancate le critiche da parte della minoranza. Per Carola Baruzzo (PD) le intenzioni della maggioranza sarebbero di "aumentare gli incarichi per ridurre le tensioni interne" e "svilire lo strumento del confronto rafforzando l'esecutivo" mentre per Davide Natale (PD) l'amministrazione vede "a portata di mano la spartizione delle poltrone".
Selena Candia (AVS) ha parlato di una mancanza di "un equilibrio di democrazia con 14 persone all'interno dell'esecutivo in un'assemblea legislativa di 30" e Gianni Pastorino (Lista Orlando) si è detto "preoccupato per come vengono date le deleghe ai sottosegretari".

 

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