Il presidente di Democrazia Sovrana e Popolare Francesco Toscano sarà il candidato sindaco di Genova per l'omonima lista. Lo comunica il partito politico in una nota spiegando che "la richiesta è stata fatta all'unanimità dalla direzione nazionale del partito, che la ratificherà ufficialmente sabato prossimo 15 marzo poco prima della manifestazione contro l'Unione Europea per la pace e la sovranità, che si terrà a Bocca della Verità a Roma in contemporanea a quella pro guerra e pro UE, lanciata da Michele Serra e da Repubblica". Il coordinatore nazionale di Dsp Marco Rizzo ha ribadito che "tale richiesta nobilita l'impegno della politica di Toscano che raddoppia l'impegno su Genova, dopo essere stato candidato alle recenti elezioni regionali della Liguria", dove è stato il quinto candidato più votato con 5.071 consensi pari allo 0,85% del totale. Toscano è il quarto candidato ufficiale in corsa per le elezioni comunali a Genova previste in primavera. Il centrodestra ha scelto di puntare sull'attuale sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi; il centrosinistra sulla vicepresidente del Coni Silvia Salis. Poi c'è il candidato civico indipendente Filippo Biolé.
"La candidatura è un atto di rispetto verso migliaia di cittadini liguri, molti proprio nel capoluogo, che hanno premiato la nostra coerenza e le nostre idee alle ultime elezioni regionali - dichiara Toscano - il nostro impegno è portare a Genova temi nazionali che si riflettono anche sui territori. Molti sono i problemi che le destre e le sinistre di cartone non possono risolvere proprio perché hanno contributo insieme, anche con il supporto di chi oggi si presenta come alternativa fasulla, a crearli". "La nostra - aggiunge - non è un'alleanza politica con i vecchi partiti, ma un'autentica alleanza sociale con i cittadini. In un periodo storico pericolosissimo in cui vengono messi in discussione i cardini fondativi del nostro sistema democratico è urgente ripristinare insieme i principi di sovranità e democrazia minacciati da tecnocrazie europee senza limiti e senza scrupoli. Il caso romeno è inquietante".