GENOVA - Non tutti possono candidarsi alle elezioni comunali: c'è chi può avere un incarico ritenuto incompatibile, come la nomina di Alessandro Terrile ad amministratore delegato di Ente Bacini, chi svolge una professione che porta ad essere ineleggibilità, a meno di non rispettare determinati requisiti imposti dalla legge. A stabilirlo è l'articolo 60 del Testo unico degli enti locali, normativa nazionale che prevede l'ineleggibilità per alcune figure, a meno le funzioni esercitate siano cessate almeno centottanta giorni prima delle elezioni, licenziandosi, chiedendo un'aspettativa o il trasferimento in un altro ente. Tra questi c'è chi ricopre l'incarico - nel territorio dove presentano la candidatura - di alto funzionario statale, magistrato, ufficiale superiore, ecclesiastico, consigliere di un altro comune o dipendente comunale. Lavorava proprio in Comune Alessandra Carrea, quando ha ricevuto la proposta dal sindaco Marco Bucci di candidarsi nella corsa a Palazzo Tursi: per farlo ha dovuto rinunciare per qualche mese allo stipendio, in base a quanto prevede la legge nazionale. "Dopo l'esperienza in Regione Liguria, da quattro anni sono passata in Comune, dove ho lavorato prima con la stampa internazionale e poi da due anni e mezzo come assistente personale per la rete degli ambasciatori di Genova nel Mondo".
"E' stata una decisione sofferta perché vivo del mio stipendio, alla fine la mia famiglia mi ha detto: 'Buttati, rinunceremo alle vacanze estive'. Così ho iniziato questa avventura"
E quindi per Alessandra è scattata l'aspettativa dal suo lavoro, cosa che invece non accade per altre persone che continuano a svolgere le proprie professioni. Nel caso venisse eletta, comunque non potrà tornare al suo incarico. "Permane l'incompatibilità, per cui dovrei fare richiesta per un altro ente o restare in aspettativa per tutti i 5 anni di mandato o rinunciare alla mia nomina: è stata una mia scelta perché credo molto nel sindaco Marco Bucci". Lo stesso sindaco non condivide quella che però è una normativa nazionale.
Una scelta non facile e non da tutti, di certo, dato che il 12 di giugno in tanti proveranno a conquistarsi un posto nell'aula rossa di via Garibaldi. "In un paese dove tanti ricoprono moltissime cariche e nessuno si meraviglia, non credo sia tanto giusto poiché credo che anche un dipendente del Comune possa voler mettersi al servizio della città, specialmente conoscendo già bene i meccanismi della macchina comunale e le sue difficoltà".