GENOVA - Sono sette i candidati sindaco per la città di Genova e tra loro c'è Martino Manzano Olivieri del Movimento 3V, movimento il cui 'claim' è verità, libertà, azione. A Primocanale, Manzano, 38 anni, nato in Messico da madre genovese e padre messicano, con un figlio di 6 anni, ha spiegato il perché ha deciso di candidarsi, gli obbiettivi del suo Movimento e i punti salienti del programma proposto agli elettori. "Questo partito è nato il primo gennaio del 2019 per difendere la salute dei nostri figli, ma in generale di tutte le persone: all'epoca ci eravamo affidati ai partiti che professavano di voler abolire la legge per l'obbligo vaccinale per i bambini, ovvero Lega e Movimento 5 Stelle, ma poco dopo che sono saliti al governo, abbiamo capito che non c'era nessuna intenzione di rispettare quanto promesso".
Lo stesso Manzano ha ammesso di essere un elettore deluso dal M5s: anche per questo motivo, la corrente non ha deciso di appoggiare la coalizione Uniti per la Costituzione che sostiene il candidato sindaco Mattia Crucioli, le cui posizioni 'alternative' possono sembrare sulla stessa lunghezza d'onda, ma di correre da sola, indipendente. Crucioli, infatti, ha lasciato il Movimento 5 Stelle mentre era parlamentare ma, secondo Manzano, "si è allineato alla linea del suo partito, tradendo la fiducia che gli era stata accordata da chi lo aveva votato". Con il Covid, le proteste in piazza sono andate a crescere e così è arrivata la decisione di presentarsi per le elezioni comunali del 12 di giugno. E se diventasse sindaco, Manzano in quanto primo cittadino farebbe "di tutto pur di tutelare la salute di mio figlio, della mia famiglia, dei miei amici e di tutti i miei concittadini", tanto che sarebbe disposto a pagare le conseguenze anche a livello personale.
"La mia sarebbe una disobbedienza civile, secondo quanto consentito dalla legge. Non intendo cedere alla forza con il ricatto, né ritengo di essere fuorilegge. Noi rispettiamo la Costituzione, che è il nostro faro"
Tra i punti nel programma spiccano l'assistenza legale gratuita "contro i soprusi e le discriminazioni del Governo" e la moneta complementare. "Dopo che con il Coronavirus ci siamo visti calpestare tutti i diritti, con multe illegittime e anticostituzionali nei confronti di chi come me andava in giro per la città senza mascherina o di chi ha reso la Repubblica fondata sul lavoro, la cui sovranità è del popolo, fondata invece sul green pass e la cui sovranità appartiene alle lobby internazionali, sono diversi i legali che hanno deciso di collaborare con la cittadinanza, decidendo di disubbidire oppure di ubbidire alla Costituzione
"Avranno sicuramente avranno piacere di collaborare con le nostre istituzioni per offrire questa assistenza alle persone che per paura delle ritorsioni e delle multe hanno deciso di sottostare a delle leggi ingiuste"
La volontà è rivoluzionare anche il sistema monetario, cittadino e nazionale. "Sempre secondo l'articolo 1 della Costituzione, quando si dice la sovranità appartiene al popolo tra le righe si intende anche la sovranità monetaria. Per noi i soldi sono del popolo, non delle banche e vogliamo cambiare le logiche. Per andare nei dettagli ci vorrebbero persone più tecniche di me, ma il discorso è uscire dalla logica del debito pubblico ed entrare in una logica di moneta a credito a disposizione della popolazione".
Tra gli altri obbiettivi c'è quello di incentivare le scuole paritarie, recuperare gli spazi abbandonati per restituirli alla cittadinanza e migliorare il trasporto pubblico per incentivare l’uso di treno e metrò, aumentando la frequenza delle corse con più intermodalità anche per le bici. E sul trasporto, la posizione è netta nei confronti delle proposte del centrodestra, Skytram, o del centrosinistra, tram, per la Valbisagno. "Sono due progetti da studiare attentamente: noi vogliamo decidere soltanto dopo averli visti entrambi sul tavolo, i soldi ci sono già, ma non c'è nulla di definito". Manzano spera di superare lo sbarramento del 3% per portare la voce del suo movimento e delle persone che vorranno accordargli il loro voto nell'aula rossa di Palazzo Tursi, forte anche del sostegno della comunità latina che lo conosce e lo stima.
"Cercheremo di fare tutto il nostro meglio, vogliamo evitare di avere il Bucci e il Dello Strologo che fanno finta di litigare ma poi sappiamo benissimo che vanno a braccetto a livello nazionale"
Quello per Manzano è quinti un voto antisistema, contro anche la divisione della sinistra e del comunismo: "Dicono di essere comunisti, di stare insieme per il popolo e poi sono i più divisi tra La Sinistra Insieme e il Partito Comunista dei Lavoratori".