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Porto e trasporti

Seconda puntata del nostro viaggio- inchiesta nei quartieri di confine tra porto e città e a Genova
1 minuto e 41 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani

 

GENOVA - “Più che le case vicine ai depositi costieri sarebbe meglio dire che le case sono praticamente dentro ai depositi costieri” scherza Giampiero Cellerino, storica anima del comitato Multedo per l’ambiente, una vita vissuta nel tentativo di convincere le istituzioni locali a spostare Carmagnani e Superba da sotto le case del quartiere, uno dei più rappresentativi, insieme a Sampierdarena, delle interferenze tra porto e città. Qui dalle finestre si vedono, anzi quasi si toccano, i depositi costieri, Porto petroli, Fincantieri, la pista dell’aeroporto Colombo. Ma sono soprattutto i depositi a non far dormire notti serene, da anni e anni: “ Ora finalmente sembra che ci siamo, grazie al sindaco che ha deciso il trasferimento a ponte Somalia, e grazie agli imprenditori che vogliono spostarsi perché qui non si possono più adeguare gli impianti alle nuove esigenze produttive. Ora aspettiamo fiduciosi la conclusione dell’iter e poi ci vorranno almeno cinque anni per il trasferimento. Già immaginiamo, al posto dei depositi, aree verdi e un posteggio di interscambio per quando la metro arriverà anche qui…”.

Altra patata bollente è Porto petroli, per cui si era paventata una ricollocazione ma al momento nulla è sulla carta, neppure in vista del nuovo piano regolatore portuale che nascerà a metà 2024 e ridisegnerà il però per i prossimo 40-50 anni. Il sindaco di Genova Marco Bucci e il presidente del porto Paolo Emilio Signorini hanno spiegato che sono in corso studi di settore per capire quali siano gli sviluppi di mercato per i prossimi anni. Cellerino: “Certo qui la soluzione pare più lunga ma certo bisogna considerare che è distante 250 metri dalle case, il che ci mette al riparo anche da rischi in caso di di esplosione”.

I metri hanno la differenza, soprattutto qui a Multedo, dove si è “abituati” ad avere i depositi costieri a 4 metri dal salotto di casa. 250 metri paiono tanti, pochissimi invece per i residenti di Sampierdarena che osteggiano il trasferimento a ponte Somalia dei depositi costieri, a 300 metri dalle case (LEGGI QUI).

 

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