Questa sera alle 19.45 andrà in onda su Primocanale e sarà visibile on demand sul sito web Primocanale.it e sulle piattaforme social e Youtube, l’intervista esclusiva ai due commissari del porto professor Alberto Maria Benedetti e l'ammiraglio Massimo Seno.
E’ la prima volta che parlano in una intervista televisiva. I due hanno fornito molte risposte replicando di fatto a quanti li hanno criticati come commissari chiusi nel silenzio di Palazzo San Giorgio.
Tra gli argomenti trattati il Piano regolatore portuale, le diatribe tra terminalisti e i lavori in ritardo della diga con la possibile applicazione delle penali.
Il lavoro di sette mesi dei commissari attraverso i numeri
"Nove comitati di gestione, otto commissioni consultive a Genova e 5 a Savona per un totale di 13, ho rilasciato e firmato 300 licenze di concessione in 7 mesi, e nel comitato di gestione abbiamo approvato l’operazione di riduzione e contestuale aumento di capitale sociale dell’Aeroporto. Abbiamo approvato il piano operativo triennale, approvato il bilancio di previsione dell’anno 2025 e il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori dei porti. Sono dati questi non da poco per una gestione commissariale che sta lavorando da sei mesi. L'ente ha una dimensione di 202milioni e 850 mila euro di entrate nel 2024 e 261 milioni di spese". Il commissario straordinario del porto di Genova-Savona, l'ammiraglio Massimo Seno insieme al commissario aggiunto Alberto Maria Benedetti, replica con queste cifre a chi, nel mondo portuale, ha parlato in questi mesi di un blocco dell'ente.
Momento molto delicato per grandi opere in corso di realizzazione
"Noi ci siamo occupati dal 14 giugno della gestione ordinaria dell’ente a seguito delle dimissioni di Paolo Piacenza dall’incarico di segretario generale ed è una gestione che presenta delle complessità intrinseche, per le materie che si trattano anche per la delicatezza dei temi che in questo momento, anche con riferimento a alle grandi opere di infrastrutturazione, l’ente si trova ad amministrare e gestire".
Il caso della concessione temporanea a Spinelli
Il lavoro ci vede anche impegnati con la pronuncia del Consiglio di Stato con riferimento al terminal Spinelli, una vicenda assai complessa che ha richiesto impegno e tempo per essere analizzata ed elaborata e per sfociare, come avete visto nei giorni scorsi, in un comitato di gestione che ha autorizzato al momento una amministrazione provvisoria del terminal attraverso un titolo che, in esecuzione alla pronuncia del Consiglio di Stato, consente tuttavia di salvaguardare per il momento i livelli occupazionali e i traffici portuali, in vista della riedizione del potere amministrativo che verrà con un’istruttoria più accurata che si sta già svolgendo e che vedrà la sua conclusione nei prossimi mesi.
Diga, siamo a metà dei cassoni previsti, non si escludono penali
Commissario, sulla diga siamo in ritardo di quanto? Si può quantificare?
"Sì, si può dire che siamo a 6 cassoni, quando invece ne avremmo dovuti avere più di 10 al 31 dicembre. Naturalmente è un tema su cui l'Ente presta molta attenzione. Noi stiamo facendo di tutto affinché l'operatore economico migliori le sue performance, perché ci teniamo che la diga si faccia nei tempi previsti dal cronoprogramma e su questo c'è un'intesa anche col Commissario Straordinario e si lavora insieme proprio affinché questo accada.
Anche perché se nel contratto c'è scritto un determinato tempo, quel tempo deve essere rispettato, sennò potrebbero anche scattare delle penali?
Assolutamente sì, ma quello a cui dobbiamo pensare è a fare l'opera, diciamo, e quindi la nostra attenzione è rivolta alle modalità con cui viene svolta e ai tempi con cui deve essere svolta.
Ma i ritardi si quantificano alla fine del lavoro oppure anche prima, ai fini di eventuali penali?
No, anche a step.
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