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Porto e trasporti

La talpa per scavare la galleria di sei chilometri dello scolmatore del Torrente Bisagno
6 minuti e 3 secondi di lettura
di Michele Varì

È attraccata venerdì sera alle 20.40 al terminal portuale Messina la nave cargo Da-De della Cosco che dalla Cina, dopo due mesi e tre settimane di navigazione, ha trasportato a Genova i mastodontici pezzi della "talpa" dello scolmatore del torrente Bisagno, l'opera più importante per mettere in sicurezza quasi del tutto la vallata e il centro della città dal rischio di altre alluvioni. Dalla Cina a Genova in 86 giorni la nave ha percorso la rotta di circumnavigazione dell'Africa doppiando il Capo di Buona Speranza: una scelta resa necessaria per ragioni di sicurezza legate ai conflitti in corso in alcuni Paesi che si affacciano sul Mar Rosso.

Lo sbarco durerà settimane

Allo sbarco dei componenti, già in corso, seguirà la complessa fase di trasporto dal porto fino al cantiere, in Valbisagno: per le parti più grandi e pesanti si procederà nelle ore notturne con dei trasporti eccezionali. La TBM (dall’inglese ‘tunnel boring machine’) pesa infatti complessivamente 1.280 tonnellate, la componente più grande arriva a 198 tonnellate. Per seguire le varie operazioni saranno presenti anche alcuni tecnici cinesi della ditta costruttrice, che supervisioneranno le fasi di assemblaggio del macchinario in cantiere e la sua messa in funzione per lo scavo meccanizzato. 

Marcia di notte a passo d'uomo verso il Bisagno

Montati su carrelli modulari, il trasporto eccezionale dei pezzi della Talpa, tecnicamente "tunnel boring machine" o Tbm, avverrà a passo molto lento e grazie alla scorta degli agenti della stradale e della polizia locale che apriranno e chiuderanno il traffico a seconda delle necessità. Una lentezza inevitabile viste le dimensioni e il peso: il pezzo più pesante della Talpa arriva a 198 tonnellate, mentre tutta la Tbm pesa 1280 tonnellate.

La nave ripresa dalle telecamere di Portview

La nota del Gruppo Messina, Fratelli Cosulich e Cosco

"Per la città di Genova il tanto atteso sbarco della talpa che consentirà di completare i lavori dello scolmatore del torrente Bisagno e mettere Genova in sicurezza nel caso di alluvioni sta “transitando” in porto attraverso i Terminal TSG e IMT, le due società del Gruppo Messina. L’impianto trasportato in componenti dalla nave Da De della Cosco Shipping Specialized Carriers Co ltd, rappresentata in Italia dalla COSCOS Srl (JV nata il 01/01/1996 tra la Cosco Shipping Europe e la Fratelli Cosulich), è composto da tre pezzi principali di 196 tonnellate e da altre 2000 tonnellate di macchinario ad alta specializzazione.
Le gru mobili Gottwald (con capacità fino a 150 tonnellate) in dotazione ai Terminal stanno provvedendo alla messa a terra di tutto il carico eccezionale che sarà trasportato sino al cantiere dello Scolmatore. Lo sdoganamento della merce è effettuato con il supporto del custom broker Fioravanti Logistic Solutions e del transitario doganale Express Global Italy (Gruppo Fratelli Cosulich).
Il personale operativo dei Terminal, grazie alla elevata professionalità e specializzazione, con la collaborazione dell’equipaggio della nave Cosco, sta effettuando lo sbarco per 5.000 m.c. complessivi dei componenti dell’impianto di perforazione. Tutta la merce a terra è stoccata su mafi-trailer-platform ad alta portata, equipment specifico in dotazione ai Terminal per risolvere esigenze di stoccaggio della merce heavy lift. Una volta montata in cantiere la “talpa”, che supererà i 6 metri di diametro e i 30 metri di lunghezza, sarà in grado di realizzare un tunnel sotterraneo di oltre 6 km per collegare l’alveo del fiume al mare.
Durante le operazioni di sbarco si è svolta la cerimonia di scambio dei crest fra la Dirigenza dei Terminal, il Comandante della nave e i Rappresentanti della compagnia cinese".

Le parole della Regione

“Siamo di fronte a un passaggio fondamentale nella realizzazione dello scolmatore del Bisagno, un’opera di cruciale importanza per aumentare i livelli di sicurezza di una vasta area della città di Genova”, commentano il presidente della Regione e Commissario di governo per le opere contro il dissesto idrogeologico Marco Bucci e l’assessore alla Difesa del Suolo Giacomo Raul Giampedrone.

Itinerario ancora da rifinire

Una marcia lenta programmata in ogni dettaglio dalla ditta di spedizioni incaricata e su cui vige il massimo riserbo, ma che stando ad alcune indiscrezioni dovrebbe interessare le strade più comode ed evitare le gallerie di Brignole perché troppo basse per i pezzi più alti, per questo si ipotizza che il tragitto si snoderà dall'uscita del porto di lungomare Canepa, a via Gramsci, da via delle Fontane a piazza Portello, da lì potrebbe andare verso via Assarotti e quindi in via Montaldo, per bypassare le gallerie di via Canevari, ma su questo ci sono ancora dubbi.

Individuata l'area per lo stoccaggio

Di certo è stata già individuata l'area principale di stoccaggio dei grandi pezzi della fresa: si tratta di un terreno di via Emilia, poco prima della rotonda dei "tonni suicidi", l'area ex Mape, che era anche della ditta Cerosillo. A poca distanza dal cantiere base dello scolmatore situato sotto via Terpi: lì, in un grande camerone, i pezzi più grandi saranno assemblati in circa un mese e mezzo, quindi la Talpa, che il luminare dell'ingegneria idraulica Rosso, ha già battezzato Godot per i suoi ritardi, inizierà a bucare la montagna per sbucare poi nel mare di corso Italia, alla Foce, dove finisce anche lo scolmatore del Fereggiano.

Le due opere grazie a un semplice sistema di "troppo pieno", appena le portate dei fiumi saliranno in modo pericoloso ne devieranno la portata nei tunnel, renderanno la città molto più sicura dal punto di vista idraulico.

Un evento anche per gli spedizionieri

Il trasporto in piena notte a passo d'uomo dei pezzi della Talpa è un evento molto atteso anche per il mondo dei spedizionieri genovesi, molti dei quali potrebbero rinunciare a qualche ora di sonno per assistere di persona e accompagnare l'attesa marcia dei carrelli con i pezzi d'acciaio verso Ca' de Pitta.

Finanziato da governo Renzi e Regione

Lo scolmatore del Bisagno fu annunciato nel 1971, iniziato per pochi metri nel 1992, approvato con il Piano di Bacino del 2001. I lavori furono finanziati dal Governo Renzi (2014-2016) e il progetto esecutivo reso nel novembre 2017 anche grazie a fondi regionali. L’appalto fu aggiudicato nel giugno 2020, secondo quanto dichiarò con soddisfazione l’Agenzia per la Coesione Territoriale. È una delle più importanti opere contro il dissesto idrogeologico in Italia ed è l’ultimo tassello per la definitiva messa in sicurezza idraulica del torrente Bisagno, insieme allo scolmatore del Fereggiano, già operativo, e l’adeguamento della copertura alla foce del torrente, conclusa nel 2021, che ha raddoppiato la portata smaltibile fino a 850 metri cubi d’acqua al secondo. Con la realizzazione dello scolmatore, la portata totale salirà a 1300 metri cubi d’acqua al secondo, mettendo Genova al sicuro dalle piene che, secondo i modelli statistici, possono verificarsi una volta ogni 200 anni.

In ritardo di almeno due anni

Se fosse stato realizzato da cronoprogramma, lo scolmatore sarebbe stato battezzato nell’autunno scorso. E invece fra interdittive antimafia e altri ritardi, è ancora al palo. Secondo le ultime indicazioni della Regione potrebbe essere finito a metà del 2026, ossia fra un anno e mezzo. Come a dire che il prossimo autunno, il periodo in cui avvengono il novanta per cento delle alluvioni della nostra città, potrebbe essere l'ultimo senza la protezione dello scolmatore del Bisagno. 

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