Quali conseguenze potrà avere la politica dei dazi di Trump sui porti liguri? Intanto partiamo dall'analisi più generale fatta dall'istituto di ricerca Prometeia che indica la Liguria come "una delle Regioni più danneggiate dai dazi, che andrebbero ad incidere per l’11% sull’export diretto negli Stati Uniti, mercato che assorbe quasi 1/3 dell’export regionale, ed è rilevante in settori chiave del territorio come cantieristica navale e prodotti petroliferi raffinati". Ne abbiamo parlato con Augusto Cosulich, numero uno della Fratelli Cosulich, agenzia di riferimento della cinese Cosco.
L'America importa molto di più di quanto esporta
"Io di base rimango sempre ottimista, perché spero che poi queste cose non accadano. Qualche cosa è accaduto nel frattempo, in effetti, perché Trump ha cominciato a mettere questi dazi, specialmente per Messico, Canada e così via. Il concetto fondamentale, anche per la gente che magari non capisce molto bene, è che l'America importa molto di più di quello che esporta. Per fare un esempio, esporta uno e importa dieci. Trump vuole cercare di incentivare la produzione americana. Però non è una cosa che avviene semplicemente con i dazi, perché è necessaria una ristrutturazione dell'economia. Bisogna creare nuove aziende, bisogna fare molte cose in America. Non è una cosa che avviene in un giorno. Nel frattempo questa politica dei dazi, in effetti, lo può aiutare, però chiaramente arriveranno meno prodotti in giro per il mondo, in particolare dall'Italia, perché ci saranno i dazi, appunto, e la gente dirà "ma perché io devo mandare la merce in America? La mando magari in Brasile, in Cina, in Inghilterra oppure da qualche altra parte del mondo. Per cui ci sarà un calo, se vogliamo dire, di prodotti che andranno in America.
Dai porti liguri partiranno meno prodotti per l'America
Quindi dai porti della Liguria partiranno meno prodotti destinati all'America. Anche se, ripeto, poi il commercio si evolve, si adatta sempre a tante altre soluzioni. Per cui probabilmente quelle stesse merci, ad esempio il parmigiano che mandavamo negli Stati Uniti, magari non lo manderemo più negli Stati Uniti, lo manderemo in Australia. Per cui, secondo me, l'impatto sull'economia potrebbe essere limitato. L'acciaio, di cui si parla tanto: magari non si manderà più tanto acciaio in America, ma si manderà da qualche altra parte. Probabilmente accadrà questo, perché poi ci si adatta a tutto quanto.

"Il mercato tende poi ad adeguarsi"
Però l'impatto iniziale, in effetti, potrebbe essere una riduzione, se vogliamo dire, dell'esportazione nostra, a causa di questi dazi. L'altro problema che ci sarà, chiaramente, con i prodotti che arriveranno, diciamo, col dazio, i prodotti in America costeranno di più e, di conseguenza, questo fenomeno creerà inflazione per Trump. Un esempio: invece che pagare il Parmigiano (che continueranno a comprare) 100 euro al chilo, lo dovranno pagare 200 e, di conseguenza, questo aumenta i prezzi al consumo in America. E questo sarà sicuramente un problema per lui. E poi, insomma, questo atteggiamento crea una lotta e poi, di conseguenza, come abbiamo visto, il Canada adesso farà delle imposizioni. La Comunità Economica Europea metterà i dazi sull'Harley Davidson o sulla birra o su quello che è. Quindi rischieranno di arrivare anche meno prodotti qua, si crea un clima di tensione, se vogliamo dire, commerciale, che non fa bene a nessuno. Non fa bene a nessuno e non è una cosa bella, ecco, diciamo. Poi, a me è importante, anche con riferimento sempre a Trump, la cosa più importante che lui deve fare, più che i dazi, è far finire questa guerra in Ucraina.
"Priorità la fine della guerra in Ucraina"
Perché questo, ripeto ancora una volta, l'ho già detto, è un grande trampolino di lancio per l'Italia che è sicuramente in prima linea per la ricostruzione in Ucraina. Per cui questo per noi, per gli imprenditori italiani, sarebbe una cosa molto, importante. Come lo farà? Sicuramente non facendo quelle scene che ha fatto Washington. Non so se raggiunge il risultato, però se riuscisse a farlo, a finire questa guerra in Ucraina, come si dice, chapeau".
IL COMMENTO
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