Porto e trasporti

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La conferma del numero due del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture a margine del convegno 'Why Liguria' di Deloitte al Palazzo della Borsa di Genova
3 minuti e 28 secondi di lettura
di Andrea Popolano

"Il nuovo presidente dell'Autorità Portuale ad aprile? Secondo me anche prima" così il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi a margine del convegno 'Why Liguria' di Deloitte al Palazzo della Borsa di Genova. Dopo l'uscita di scena di Paolo Emilio Signorini era subentrato a capo di Palazzo San Giorgio Paolo Piacenza che ha ricoperto per diversi mesi il ruolo di commissario straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Ma la maxi inchiesta che a maggio ha travolto Regione Liguria e parte del mondo portuale ha portato Piacenza a dare a giugno le dimissioni. A quel punto il porto di Genova è stato guidato dal commissario straordinario del porto di Genova-Savona, l'ammiraglio Massimo Seno insieme al commissario aggiunto Alberto Maria Benedetti.

Il viceministro: "Incontrerò la comunità portuale, prima voglio parlare con tutti gli operatori"

Ma dopo diversi mesi ora si avvicina il momento della nomina di un nuovo numero per Palazzo San Giorgio come conferma il viceministro che già durante l'ultimo salone nautico di Genova in autunno aveva spiegato che l'iter era già iniziato e che entro i primi mesi dell'anno sarebbe arrivata la nomina. "Sto chiudendo il giro dei porti - ha aggiunto Rixi, che ha poi annunciato un imminente appuntamento nel capoluogo - Genova è uno degli ultimi che vedrò entro il 20 di marzo. Incontrerò la comunità portuale, prima voglio parlare con tutti gli operatori del Paese e poi iniziare a fare le nomine dei presidenti. Non perché non abbiamo già individuato le persone, ma perché mi sembra giusto e opportuno che scelte come queste, dove si cambiano 14 autorità portuali su 16, siano condivise dagli operatori anche per capire le aspettative e le prospettive del traffico per i prossimi anni. Siamo di fronte a tempi rapidi sui temi della riforma, voglio spiegarla e mi sembra il momento opportuno per farlo" ha precisato Rixi. A oggi sono passati dieci mesi dall'inizio dell'inchiesta e nove dalle dimissioni di Piacenza.   

Il mondo portuale aspetta il nuovo presidente

Più il mondo dello shipping e non solo ha sottolineato la necessità di un nuovo presidente del porto dopo lo scoppio dell'inchiesta. A inizio febbraio dai microfoni di Primocanale era stato il presidente e amministratore delegato della Fratelli Cosulich, Augusto Cosulich a chiamare in appello il ministero per arrivare rapidamente a una nomina: "Per il porto serve un manager locale che conosca già lo scalo" ha detto Cosulich in quell'occasione sottolineando anche come in questi mesi lo scalo genovese abbia risentito della mancanza di un presidente. Il direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta aveva rimarcato la necessità di arrivare rapidamente alla nomina di un presidente del porto "meglio se straniero e tecnico" aveva spiegato Botta. Anche il presidente di Assarmatori Stefano Messina aveva sottolineato l'urgenza della nomina di un presidente per i porti di Genova e Savona spiegando anche che quello del numero uno di Palazzo San Giorgio è uno dei ruoli "più difficile che ci sia".

Il porto di Genova e i dazi Usa

A preoccupare il porto oggi sono possibili conseguenze che potranno avere i dazi che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vuole applicare alla merce in arrivo dall'Europa. Secondo le stime di alcuni studi la Liguria rischia di essere una delle regioni maggiormente penalizzate. L’avvocato genovese Sara Armella, esperta di diritto doganale e presidente della Commissione Dogane a Primocanale inquadra cosa sta succedendo e gli scenari futuri. "Molta parte della produzione del Nord Italia passa attraverso i porti liguri. Se guardiamo i dati dell'economia ligure, è un'economia che non è molto aperta agli scambi internazionali, lo è percentualmente meno rispetto a quella di altre regioni, però  l'interscambio e l'export verso gli Stati Uniti è importante, copre circa un quarto  delle nostre esportazioni. Penso alle aziende legate al mondo della nautica, delle imbarcazioni, della cantieristica ma anche il settore chimico, per esempio, alcuni settori specializzati in determinati prodotti di nicchia nel campo dell'acciaio, per esempio, così come anche l'agroalimentare, è fortemente interessato dal mercato statunitense".  Anche questo sarà un tema che dovrà affrontare il futuro presidente dei porti di Genova, Savona e Vado.

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