Per capire il rapporto tra porto e città l'editore di Primocanale e senatore nella commissione trasporti di Palazzo Madama, Maurizio Rossi, ha chiesto a Tecnè di commissionare dei sondaggi per capire davvero che cosa pensano i genovesi: a commentare le schede il viceministro a Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi. Dopo lo streaming su Primocanale.it, lo speciale si potrà vedere questa sera, lunedì 14 aprile, sul canale 10 alle 21.
La filosofia della trasmissione
"Ho notato un grande cambiamento negli ultimi anni - spiega l'editore Rossi - parlano tantissimo gli operatori portuali ma sono diventati estremamente invadenti, arroganti verso la città. Genova non è un porto che dietro non ha nulla, Genova non è Gioia Tauro, Genova è una città del '500 meravigliosa, che deve essere rispettata da tutti coloro che lavorano in porto e che sta subendo pesantemente quello che accade in porto e mi preoccupa molto quello che potrà succedere prossimamente e io non voglio che nasca una guerra tra la città e il posto e per questo è il momento di dirlo e l'ho fatto attraverso dei sondaggi di Tecné chiedendo ai cittadini cosa pensano del porto di Genova, che cosa pensano del traffico che incontriamo sulle Autostrade e ho preparato una proposta per come risolvere il problema del traffico".
I sondaggi di Tecnè sul porto
Rixi: "Ho fatto molto, chi sta fermo fa il male delle generazioni successive"
"Mi spiace se qualcuno ritiene che sono molto negativo - commenta il viceministro Rixi - per questa città credo di aver fatto molto di più di altri ministri in passato, se non altro non ho fermato lo sviluppo infrastrutturale ma ho cercato di accelerarlo, è evidente che la situazione è assolutamente difficile per cui è chiaro che in questo momento la città soffre, però questa sofferenza si supera solo lavorando di squadra, quindi credo che il tema è che oggi ci sono tantissimi disagi dovuti non solo al porto ma ai tanti cantieri che ci sono nelle ferrovie e nelle autostrade, però trent'anni di non cantieri ci hanno portato a 43 morti in questa città e questo credo che vada ascoltato ogni volta perché è giusto ascoltare tutti ma chi governa ha il dovere di decidere e di non stare fermo, chi sta fermo fa il male delle generazioni successive".
A Genova ci sono grandi progetti come la diga che porterà ad avere un grande aumento dei container ma non ci sono le infrastrutture per uscire: il 69% dei cittadini ha paura che questo potrebbe gettare la città nel caos. "Dietro alla diga c'è un altro tema che è quello della sicurezza della navigazione - specifica Rixi - in porto c'è stato il tema della Torre piloti che tutti si sono dimenticati, ma lo specchio acqueo per le evoluzioni delle navi nel porto è lo stesso di quegli anni con il fatto che le navi oggi sono 60 metri più lunghe e ovviamente noi non vorremmo mai che succedessero altri incidenti, fosse anche a traffico invariato lo spostamento della diga di Genova deve essere fatto".
"I fumi sono il risultato più tangibile della presenza e della convivenza difficile del porto e la città - spiega la giornalista di Primocanale Elisabetta Biancalani - qualche anno fa sono andata in una casa a San Teodoro dove una signora con un panno bianco toccò la ringhiera del terrazzo mostrando che diventava nero. San Teodoro è uno dei quartieri più colpiti dai fumi del porto che sono molto evidenti". Enzo Tortello, che rappresenta l'eco-istituto di Genova e Ventimiglia che raccoglie dati sugli inquinanti e uno dei comitati più numeroso di San Teodoro che riguarda proprio i fumi nel porto è stato invitato a portare dati e fare la sua domanda: "Genova come tante città portuali è in infrazioni con la Comunità europea per il superamento degli inquinanti e se uno va a vedere l'inventario delle emissioni prodotto dalla Regione grazie ad Arpal, scopre che circa il 50% degli ossidi di azoto vengono prodotti dalle navi in particolare quelle in stazionamento". Uno dei provvedimenti per risolvere questo problema è il cold-ironing cioè l'elettrificazione delle banchine, a che punto siamo? "Abbiamo già obbligato gli armatori - risponde Rixi - a 2,5 miglia dalla costa fino a dentro al porto a gestire le navi con il biocarburante che consentano l'abbattimento fino al 90% degli inquinanti e si parte da maggio. Abbiamo avuto problemi con i traghetti perché sono vecchi e inquinano di più".
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"Si possono prendere in considerazioni diverse scelte - commenta il viceministro Rixi - sul fatto delle concessioni sono d'accordo, per me il Governo Conte 2 è stato la tragedia di questo paese negli ultimi anni perché non avendo voluto modificare la concessione di Aspi ma avendo solo cambiato le quote sociali è stato cristallizzato un contratto che prevede delle remunerazioni che sono al di fuori di qualsiasi possibilità per cui noi stiamo cercando di contrattare, è chiaro che se la comunità economica-ligure chiede di mettere delle modifiche e delle interdizioni sul sistema autostradale è un punto su cui se ne può parlare, l'importante è che se ci si renda conto che anche l'A26, l'A7 o la Torino-Savona non sono in condizioni di assorbire flussi di traffico aggiuntivi".
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