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Sanità

Lo studio Agenas fa scattare il bollino rosso per le cure primarie rispetto al bacino d’utenza inferiore ai 250mila abitanti
4 minuti e 5 secondi di lettura
di Emanuela Cavallo

Maglia nera della Liguria per Asl5 secondo quanto rilevato dallo studio di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che ha presentato i dati aggiornati al 2023 delle performance delle aziende sanitarie pubbliche, ospedaliere e territoriali. Una fotografia dell’attività di 110 aziende territoriali monitorate in base alla valutazione di 34 indicatori classificati in sei macroaree: prevenzione, distrettuale, ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale, outcome e altri 12 sottolivelli.

Il punteggio medio dell’Asl spezzina la colloca tra le 30 peggiori a livello nazionale, l’unica della Liguria e del nord Italia a registrare un livello ‘basso’. Il bollino rosso scatta per le cure primarie a livello di assistenza distrettuale rispetto al bacino d’utenza inferiore ai 250mila abitanti: Asl5 è terzultima dopo le aziende sanitarie locali di Oristano e Asti.

Per il direttore generale Cavagnaro "non è una classifica"

“Il documento non va letto come una classifica – spiega il direttore generale di Asl5 Paolo Cavagnaro - il report dell'Agenas viene redatto per permettere a tutte le aziende sanitarie un miglioramento. Si parte naturalmente da alcuni indicatori, si mettono a confronto con altre realtà per poi dare indicazioni al fine che le aziende possano migliorare alcuni servizi. Sicuramente il problema strutturale dell'ospedale Sant'Andrea influisce, ma ribadisco il personale sanitario sia medico che infermieristico e riabilitativo è di alto livello così come le attrezzature presenti. A livello organizzativo abbiamo creato dei percorsi per migliorare l'assistenza e per dare risposte puntuali. Rimane ancora qualche problema sulle liste di attesa che però sono già migliorate con l'aiuto dato dalle strutture private accreditate e convenzionate da Alisa, oltre che con un aumentato significativo dell'offerta di prestazioni specialistiche. L'impegno nostro è massimo. Lo studio dell'Agenas ci sprona ancora a migliorare il risultato”.

Sempre meno medici, lavori Felettino quasi al via

Anche su personale medico e strutture si riscontrano problemi. “Abbiamo avuto un forte perdita di dirigenza medica dal 2019 al 2023 - prosegue  Cavagnaro - quest'anno partecipano più medici ai concorsi specialistici, per esempio malattie infettive, nefrologia, pneumologia. Abbiamo avuto iscritti anche al concorso di anestesia e rianimazione e a breve faremo anche quello di medicina interna. In relazione al Felettino confido veramente che entro la fine dell'anno possano partire i lavori. Siamo nel momento della verifica del RINA sul progetto esecutivo. È evidente che bisogna anche avere maggior fiducia nel servizio sanitario dell'ASL e con due importanti regioni, come la Toscana e l'Emilia che hanno come la Liguria un ottimo servizio sanitario, c'è sempre la libera scelta del cittadino e Pisa e Parma sono molto vicine. Anche il Policlinico di Genova attrae molti cittadini per alcune specialità”.

I voti bassi soprattutto per le cure primarie a livello distrettuale 

“È stato fatto in questi ultimi due anni un grandissimo sforzo da parte della direzione sociosanitaria con i direttori di distretto, con gli specialisti ambulatoriali, con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Sono stati fatti i progetti, come quello degli infermieri di famiglia e comunità per andare incontro alle popolazioni nei territori più lontani, per esempio le valli, e gli ambulatori di prossimità. Credo che, come sempre detto dalla stessa Agenas, lo scopo sia fare delle classifiche, ma di capire qual è il posizionamento su alcuni temi e cercare di fare delle azioni di miglioramento rispetto all'anno precedente”.

Le critiche del centrosinistra e della Cgil

I commenti del centrosinistra al punteggio basso del monitoraggio pretendo la dovuta attenzione, anche rispetto al genovacentrismo che in tema sanitario oscura spesso le province, alla luce anche della nuova giunta e guida regionale. "Chi non ha ascoltato le continue denunce dei cittadini su disservizi, liste d'attesa infinite, mancanza di personale e posti letto, adesso può vedere una situazione certificata dai dati, un allarme rosso che non può passare in cavalleria. Si sta negando un diritto fondamentale, come quello alla salute, e non possiamo accettarlo” commenta Carola Baruzzo, neoeletta consigliera regionale del Partito Democratico.

“Abbiamo una gravissima carenza di medici di base, pediatri di libera scelta e guardia medica rispetto al numero degli abitanti” aggiunge l’ex consigliere regionale e capogruppo in Consiglio Comunale LeAli a Spezia/Alleanza Verdi e Sinistra, Roberto Centi, che prosegue: “Il quadro, già critico, diventa ancora più drammatico se si considera che l’ASL 5 è l’ultima in Liguria per posti letto ospedalieri e per il rapporto tra personale sanitario e popolazione. Questa situazione non solo priva i cittadini di un’adeguata assistenza sanitaria, ma contribuisce direttamente al sovraffollamento del pronto soccorso e all’inefficienza complessiva del sistema, rendendo la nostra provincia il fanalino di coda in una regione che già soffre di gravi problemi nella gestione della sanità.”

Gli fa eco il segretario della CGIL Luca Comiti: “Denunciamo da tempo lo stato di abbandono della sanità locale, ma questi dati rendono evidente l’urgenza di interventi immediati -  non si può accettare che il nostro territorio sia costretto a subire un tale livello di disservizi, con cittadini sempre più penalizzati nell’accesso a cure essenziali e lavoratori sanitari sottoposti a condizioni di lavoro insostenibili.”

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